Renzi all’attacco della birra artigianale. Le prenderà da Asterix?

A Mesero venerdì 8 maggio, al Corallo Cafè di via Verdi, quello di fronte al Santuario,  si parla di birra artigianale e, quando si parla di birra, non lo si può fare se non se ne ha davanti almeno un boccale. Oltre agli assaggi della Bionda birra agricola Ticinensis ( dal nome dell’antico popolo celta) si discuterà del motivo per cui la birra non piace al governo Renzi. Forse il premier crede che la Germania sarà più indulgente con lui se attacca i microbirrifici che negli ultimi anni sono nati tra la Lombardia e in Veneto. Forse teme che il luppolo sia un nemico che lo attacca dall’interno (come il lupus) oppure ha letto i fumetti di Asterix e ha intuito che la famosa bevanda preparata dal druido, che rende invincibili i celti, non è altro che la birra artigianale. Si, insomma, i piccoli birrifici fanno solo finta di produrre Birra con macchinari moderni. In realtà, di notte, il mastro birraio prende il suo grande calderone decorato in argento e si reca nel bosco dove, in una radura fra 4 antiche querce, invoca gli spiriti perchè mandino i loro messaggeri, i lieviti, a trasformare il mosto di luppolo, malto e grano nella fresca e miracolosa pozione bionda. Renzi è furbo. Capisce sempre al volo: ha visto 4 volte Harry Potter e sa tutto sui calderoni d’argento.

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Abbiamo scherzato un po’, ma la questione economica è seria, e la storia delle birre agricole lombarde affascinante. Il governo Renzi ha deciso di alzare le accise, cioè il livello di tassa, sulla Birra in genere che ora è tassata al 50% del costo della stessa. “Un sorso su due se lo beve il fisco” recita lo slogan di Salva la tua birra sito internet su cui si è svolta una petizione per chiedere di ridurre la pressione fiscale e le tasse accise sulla birra .

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Una delle proposte di unionbirrai, associazione di categoria, è quella di applicare anche nel nostro paese la  direttiva comunitaria del 1992 (92/83/CEE) che permette agli Stati membri, nell’articolo 4,  di applicare aliquote di accisa differenti sulla base delle dimensioni del birrificio. Più i birrifici sono piccoli  e meno si paga di tassa sul loro prodotto. Forse nel 1992 nessuno ricordava come la birra artigianale non fosse una bevanda esclusiva dei paesi del Nord Europa, e solo pochi estimatori conoscevano la realtà delle birre artigianali nostrane. Gli incontri organizzati dall’Università della Birra erano appuntamenti frequentati quasi esclusivamente da quei matti dei leghisti, che erano sempre alla ricerca di qualche cosa per recuperare nelle vecchie tradizioni culturali. Se non era la casseuola, era la birra. Nel tempo, e fino a che le accise erano contenute, i micro birrifici sono cresciuti, specialmente in Lombardia dove nel 2014 è nata, con il sostegno dell’assessore all’agricoltura Gianni Fava, della Lega Nord, l’associazione di categoria degli A. Bi. Lombardia. Oggi a causa dell tasse, la situazione del settore è diventata critica, e rischiamo di bruciare un’opportunità di lavoro e di occupazione nel settore dell’imprenditorialità agricola che ha molto successo anche fra i giovani. E’ facile notare che quando l’Europa fa qualcosa di decente, l’italia evita accuratamente di applicarne le direttive. L’incontro di Mesero, promosso dai giovani padani, diventerà quindi un modo di sostenere idealmente una parte produttiva dell’eccellenza agricola lombarda.

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Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Articolo aggiornato il 22/05/2015 00:49

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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Testata registrata presso il Tribunale di Milano n. 47/2020 del 3/06/2020 Direttore responsabile Ilaria Maria Preti
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