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L’ospedale di Magenta ha molte eccellenze ma anche qualche difetto. Raccontiamo l’odissea che ha vissuto un paziente che, la settimana scorsa, doveva ritirare degli esami con la certezza che il problema sarà risolto, Specifico che si tratta di un fatto amministrativo e non sanitario, e non è grave se non fosse che il paziente ha dovuto andare avanti e indietro per gli uffici e su vari piani della palazzina per circa un’ora prima di venire a capo del problema, riuscire a pagare il ticket, dimostrarlo e quindi poter avere il suo referto. Meno male, quindi, che è un paziente che cammina e che ha potuto contare su un permesso più lunga dal lavoro.
Se vi recate al Cup di Magenta a ritirare gli esami, vedrete un cartello che indica quali sono i metodi di pagamento accettati, fra questi c’è il bancoposta ma non le carte di credito. Per cui il nostro paziente, cliente di bancoposta, si è recato all’ospedale con la sua tesserina , convinto che in 15 minuti avrebbe pagato il ticket e avuto i suoi referti. La radiologia, però, ha un servizio di pagamento al primo piano ed è proprio in quel posto, cui si è recato, il nostro paziente ha scoperto che non poteva pagare con il bancoposta.
Stesso ospedale, stessa amministrazione ma allo sportello del Cup si può pagare con il bancoposta in quello della radiologia, no. Non avendo dietro abbastanza contanti il nostro paziente si è domandato come fare a pagare. Eh, purtroppo questa è la nostra condanna culturale: la lamentela non è per il costo troppo alto del ticket sanitario, che è comunque alto, ma è per non riuscire fisicamente a pagarlo.
In ogni caso il paziente ha cominciato a girare fra gli uffici cercando un modo per usare l’unico mezzo di pagamento che in quel momento aveva a disposizione: il bancoposta. Nell’ufficio amministrazione, dopo circa una mezz’ora, una gentilissima impiegata è riuscita a trovare una risposta. Il lettore delle carte magnetiche della radiologia non era abilitato per il bancoposta ma si poteva pagare il ticket al cup e poi recarsi nuovamente in radiologia a ritirare gli esami. Quindi, il nostro paziente è tornato allo sportello della radiologia, dove non sapevano di questa possibilità, e ha atteso che l’impiegata ricevesse istruzioni dall’amministrazione, poi ha ricevuto il foglio con il conto, e sceso nuovamente al piano terreno, si è recato al Cup, ha pagato con il bancoposta, poi è tornato al piano superiore in radiologia, ha consegnato la ricevuto di pagamento e ha finalmente ricevuto i suoi referti medici. Fra tutto, ha ottenuto di fare una buona ora di ginnastica salendo e scendendo scale, camminando tra gli uffici e approfittando dei periodi di attesa causati dalle file per aspettare il suo turno, per fare esercizi di respirazione e ossigenazione e, magar, un po’ di streching. Tutto per pagare il ticket con il bancoposta.
Articolo aggiornato il 23/06/2019 15:09