Milano, nella notte 3 attentati. Colpita la casa editrice Ritter
Come sempre colpiscono di notte. Poco prima delle quattro della mattina del 28 aprile, in via Maiocchi a Milano, alcune persone hanno buttato, attraverso una finestra, del materiale esplosivo negli uffici della casa editrice Ritter. Sempre nella notte, un altro incendio doloso è avvenuto nella sede milanese di Forza nuova in via Palmieri, quindi le vetrine della sede del sindacato Ugl sono state prese a sassate.
Proprio ieri sera indicavo la libreria Ritter a Ilaria Maria Preti. Andavamo a una conferenza sulla violenza degli anni 70 e sulla vicenda di Sergio Ramelli, proprio lì vicino. Ad accoglierci, come sempre, c’era la Digos e l’immancabile servizio di sicurezza. Premetto che gli agenti non sono lì per noi ma semplicemente per vigilare. Eh si! Vigilare. A distanza di poche ore sono state incendiate la libreria Ritter, simbolo della cultura di destra a Milano, la sede di Forza Nuova Sud e la sede di un sindacato di categoria.
Tutto prevedibile, forse, in questi giorni visto che gli Antifa stanno alzando il tiro. Sembra ne stiano arrivando parecchi con l’intenzione di mettere a ferro e fuoco la città in concomitanza dell’apertura di Expo. Sinceramente poco mi interessa di expo, però mi chiedo cosa ne pensa l’opinione pubblica. Sicuramente nulla. Queste “incursioni” sono passate per atti vandalici. Si, peccato che c’erano delle bombe carta; delle persone, nel cuore delle notte, sono state evacuate dagli appartamenti, per atti vandalici. A casa mia gli atti vandalici sono un sasso contro un vetro, una scritta su un muro. Questi, invece, sono atti di “terrorismo” veri e propri ma scusabili, da parte di “molti”, perchè messi in atto dalle sinistre.
Il silenzio della Sinistra
Lo dimostra che nessuno ma proprio nessuno dei miei conoscenti di sinistra ha espresso una parola un pensiero per questi gesti, neanche quelli che sono nelle istituzioni. Il silenzio assoluto. Non so cosa pensare di loro. Che stiano gioiendo di quanto accaduto? Può essere, in effetti, rivedendo le immagini dei loro cortei milanesi del 25 aprile. Sfilano, questi geni, inneggiando “Marò a morte”. Giovani privi di buon senso, mi vien da dire. Io non condividerò veramente più nulla con chi si presta a ospitare queste persone. Hanno messo in pericolo delle vite, ma neanche ci arrivano. Anzi, in cuor loro, sperano che accada l’irreparabile perchè, in ogni caso, l’opinione pubblica li salvaguarda sempre e comunque come è successo in passato. Questo perchè “Uccidere un fascista non è reato”
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