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È tutto pronto per l’evento più esclusivo di fine anno! Domani, 24 novembre, la palestra FitActive di Zibido San Giacomo
Questa è una ricetta di recupero, abituale in famiglia dove non si buttava via niente ma tutto si riciclava. Si facevano di solito d’inverno con la verza gelata e più tenera.
gr. 400 di avanzi di arrosto di maiale o di manzo,
gr. 100 di salame, una grossa verza, un uovo, grana grattugiato, pane grattugiato di fresco, prezzemolo, sale.
Per cuocere: burro – una cipolla tritata fine – vino bianco secco – pancetta stesa.
Mondare il cavolo delle foglie esterne più dure, sfogliare le altre e lessarle a metà cottura, scolarle e stenderle su un telo pulitissimo ad asciugare.
Tritare la carne scelta e il salame, mettere il ricavato in una terrina e unirvi l’uovo, una manciata di grana, una di pangrattato, una cucchiaiata di prezzemolo tritato e sale quanto basta.
Amalgamare bene poi fare delle polpette con l’impasto e chiudere ognuna di esse in una foglia di verza, dando la forma di un bauletto e fermando i lembi con uno stecchino di legno.
In una larga padella mettere una grossa noce di burro e farvi ammorbidire la cipolla, aggiungere una fetta o due di pancetta a cubetti piccoli poi accomodarvi le polpette, in un solo strato, lasciar insaporire, bagnare con un bicchiere di vino bianco e continuare la cottura sino a quando il liquido sarà evaporato e le verze belle colorite. Servire belle calde.
In Brianza variano leggermente: si aggiunge della mortadella di bologna al posto del salame e si mette anche uno spicchio di aglio tritato finissimo. Si bagna con vino rosso. Ci sono poi varianti da famiglia a famiglia, alcuni aggiungono, dopo il vino, un po’ di conserva di pomodoro sciolta in acqua bollente, altri insaporiscono con salvia e rosmarino, altri usano un misto di carni avanzate comprendente anche il pollo o salumi cotti.
Articolo aggiornato il 17/11/2015 18:32