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Le misure dello scavo della tomba non corrispondevano a quelle della bara. O meglio, forse corrispondevano troppo perchè la bara, mentre la stavano calando, si è incastrata e non c’era verso di farla scendere. Dopo parecchi tentativi di disincastrarla, in cui la bara non saliva nè scendeva, il titolare dell’agenzia di onoranze funebri ha deciso di risolvere il problema a modo suo. Senza pensarci due volte, ci è saltato su. Con un paio di salti ben assestati è riuscito a fare in modo che la cassa riuscisse a passare il punto d’incastro e con un altro piccolo salto ancora l’ha fatta finire sul fondo della tomba.
I parenti e gli amici della scomparsa sono stati pervasi da un senso di imbarazzo e si è diffuso un piccolo e quasi sordo “ohhhh”, su cui è spiccato il commento ad alta voce di un’anziana signora, che in dialetto bustocco ha detto. “Oh Signur, era troppo giovane, poverina. Non vuol scendere sottoterra. E adesso, è andata dal Padre eterno a salti”.
La voce si è velocemente sparsa per Busto Garolfo e anche chi non era presente al funerale ha cominciato a commentare in piazza il metodo particolare per effettuare il rito dell sepoltura.
Qualcuno ha anche suggerito un nuovo slogan per l’agenzia di onoranze funebri. Qualcosa che suoni come: “… e se lo scomparso fa resistenza, ci pensiamo noi”. Che cosa dire d’altro? Di certo che è meglio andar dal Padre eterno a salti, piuttosto che andarci a calci…
Articolo aggiornato il 03/05/2015 10:49