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A tredici anni dalla scomparsa di Daniele Vimercati. “Addio Daniele”. Così il quotidiano La Padania salutava Daniele Vimercati il 28 marzo 2002. Aveva 45 anni e una grave malattia, che ha avuto il sopravvento. Ricordarlo è un dovere in quanto costituisce un raro esempio di giornalista libero, oltre che autore di svariati libri scritti a due mani con il segretario federale della Lega Nord Umberto Bossi.
Vento del Nord, La Rivoluzione, Il mio progetto, Processo alla Lega, più altri libri sul fenomeno Lega pubblicati tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. Vimercati era soprattutto un giornalista combattivo e, più che un commiato, pare opportuno ricordarne la memoria con un articolo scritto quando era direttore del quotidiano L’Indipendente: è strabiliante quanto i testi possono essere riproposti anche oggi senza accorgersi della differenza temporale.
Il 4 maggio 1995 una lettrice scrive, da Roma: “Caro direttore, la sinistra si accinge a torchiare chi lavora con l’ausilio dei sindacati. Il nuovo dicktat è questo: Abbiamo già raschiato il barile, non sappiamo dove prendere altri soldi tramite i tagli della spesa. E poi… bisogna aiutare il Mezzogiorno. Domanda: ma è proprio così?”
Risposta di Daniele Vimercati: “Se io fossi incaricato di raschiare il barile saprei dove mettere le mani. Le faccio qualche esempio. Tra il 1987 e il 1994 abbiamo dato migliaia di miliardi ai paesi che non rispettano i diritti umani: 244 miliardi solo al Sudan, 744 alla Cina. Tagliamo.
L’autorità per l’informatica della pubblica amministrazione ha pagato i computers 155 milioni l’uno. Tagliamo.
L’Inps spende 1.400 miliardi per libri, giornali, pubblicità. Tagliamo.
Palazzo Chigi dispone di 130 auto blu con 200 operatori (poliziotti e taxista). Tagliamo.
Chi lavora a Montecitorio e a Palazzo Madama è come avesse vinto al Totocalcio: un falegname intasca 3 milioni e mezzo al mese, un bibliotecario più di 8 milioni. Tagliamo.
Un togato della Consulta guadagna 440 milioni all’anno. Tagliamo.
L’esercito ha 300 generali, 1.200 colonnelli per 19 brigate. La Marina ha 90 ammiragli per 30 navi, l’Aeronautica ha 90 generali per 31 gruppi di volo. Tagliamo.
La nostra presenza negli organismi “sociali” internazionali ci costa 800 miliardi all’anno. Tagliamo.
E qui mi fermo, ma potrei riempire la pagina”.
Una cosa effettivamente è cambiata, da venti anni a oggi: gli importi, per forza di cose, non possono più essere in lire. Che facciamo, ci accontentiamo?
Articolo aggiornato il 18/05/2023 22:45
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