Altra aggressione con scippo a Ossona. Arrestate le responsabili, ma…
Verso le 17, 30 del pomeriggio al parco di piazzale Aldo Moro a Ossona, le due donne che venerdì scorso avevano picchiato le due quindicenni che stavano tornando da scuola, hanno compiuto uno scippo ai danni di una donna di 82 anni, che oltretutto ha un piede rotto e deve appoggiarsi ad una stampella.
Minacce alle mamme che volevano intervenire
Lo scippo è avvenuto davanti agli occhi dei bambini dello spazio compiti del doposcuola di Ricreiamoci che stavano passando qualche momento al parco giochi in attesa che i genitori venissero a riprenderli. Una delle due zingare, che sembrano essere di nazionalità serba, ha minacciato una delle mamme volontarie di Ricreiamoci che, vedendo lo scippo, si era attivata per chiamare immediatamente i carabinieri: le ha intimato di starsene ferma e di non impicciarsi se non voleva prenderle e che, in caso contrario, sarebbe andata a cercarla, tirandosi su le maniche e mostrando i pugni.
L’altra ha strappato la borsa ad una signora anziana e con un piede ingessato che stava scendendo da un’automobile. Un giovane ha rincorso le zingare, chiamando i carabinieri e riuscendo a recuperare la borsetta della signora.
I carabinieri sono arrivati sgommando…
Fortunatamente i carabinieri sono arrivati immediatamente dopo il reato. Sul luogo sono intervenuti i carabinieri di Corbetta e di Legnano e un’ambulanza dei volontari di Arluno, per soccorrere la donna rapinata. “Sono arrivati sgommando” hanno tenuto a precisare i bambini che sono stati testimoni dei fatti. “le hanno arrestate, con le manette. Poi le hanno caricate sulle due macchine, bambini compresi, e le hanno portate via. E hanno restituito la borsetta alla signora che era stata derubata!”
I bambini presenti si sono spaventati molto sia per le minacce rivolte verso le loro responsabili sia per aver assistito allo scippo, ma l’intervento dei carabinieri li ha molto eccitati e rassicurati, al punto che è stato necessario cercare di allontanarli un po’. Erano molto contenti di aver visto in azione la giustizia, ai loro occhi ha trionfato, e di veder arrestare le delinquenti.
Insieme alle due donne è stato prelevato anche un uomo che sembra dirigere i reati. I bambini che le due donne non hanno remore a portarsi dietro durante le loro scorribande sono stati portati in caserma per non lasciarli soli al parchetto. Contro i tre adulti è stata sporta denuncia, ma sembrerebbe che solo una delle donne sia stata trattenuta. L’altra, con i bambini, e l’uomo, sembra siano già stati rilasciati. Questo perchè non è ancora stata presentata, sembra, la denuncia formale dai genitori delle due ragazzine picchiate venerdì, anche se nei confronti di una delle due donne dovrebbe esistere già una denuncia per aggressione a pubblico ufficiale.
L’eredità degli avvocati svizzeri dell’Onu
Da quanto si sa, il gruppetto è una eredità che è stata lasciata a Ossona dal gruppo di avvocati svizzeri che stazionava nel condomino San Carlo e che avevano poi trovato casa in un cortile di piazza Litta. Andate via da lì , hanno affittato una casa in una palazzina di via Baracca. Sembrerebbe anche che i bambini frequentino l’asilo Bosi a spese del Comune di Ossona, ma questa notizia è ancora da verificare e qualora fosse verificata si tratterebbe di un fatto piuttosto grave di cui chiedere conto all’amministrazione comunale.
Cosa si può fare contro gli scippi e le aggressioni?
Molti ossonesi si chiedono cosa si può fare per allontanare queste ospiti, decisamente indesiderate, da Ossona. Sarebbe necessaria, infatti, un’ordinanza di divieto di residenza in paese per motivi di ordine pubblico, che può essere fatta in quanto il gruppo si è reso responsabile di un’aggressione a dei minorenni. L’ordinanza deve essere firmata dal sindaco.
Inoltre sarebbe necessario capire chi è che vuol così male ai suoi vicini di casa e agli ossonesi da aver dato in affitto l’appartamento ad un gruppo di persone di questo genere e richiamarlo alle sue responsabilità civili. Ancora più importante è la necessità di proteggere e pattugliare il più possibile la zona della via Baracca, tenendo sotto controllo visivo, di più persone, il gruppetto fino a che il problema sono sarà definitamente risolto con l’allontanamento coatto da Ossona.
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