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Che caldo fa… al Servizio gestione Calore dell’Aler di Milano

Ossona – All’Aler fa caldo. Troppo caldo.  Che la gestione delle case popolari Aler di Milano sia ultimamente un argomento caldo per gli annosi, gravi e difficili problemi da risolvere lo sappiamo tutti, ma che il caldo riguardasse concretamente anche la gestione calore non ce lo aspettavamo. Eppure, a Ossona si potrebbe persino parlare di case popolari Hot. E’ infatti tutto l’inverno che negli appartamenti delle case popolari dell’Aler di via XXV aprile ci sono temperature che vanno dai 25 ai 27 gradi e non c’è verso di abbassare la temperatura. Gli affittuari hanno chiamato il tecnico per far intervenire sulla nuova caldaia a metano del riscaldamento centralizzato, appena installata, ma questo, quando è uscito, ha abbassato troppo le temperature e, poi, per non morire di freddo si è dovuto chiedergli di tornare nuovamente ad alzarle. E le temperature sono tornate intorno ai 27 °. 

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Insomma sembra che tra tecnico, gestione calore, call center tecnico e Aler, nessuno riesca a fissare il manometro della caldaia tra i 20 e i 22 gradi e a impostare le fasce di accensione per il riscaldamento. Così, i caloriferi vanno dalle 6 del mattino fino alle 11 di sera e gli abitanti sono obbligati a vivere, in pieno inverno, con le finestre aperte.

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Testimonianze a caldo…

“Siamo un bel po’ esasperati. Oltre ad ammalarci e soffrire per il troppo caldo,  ci è arrivato il preventivo di spesa per il riscaldamento ed è aumentato di qualche centinaia di euro. E’ solo il conto preventivo, ma sicuramente a fine anno, con i consumi che si sono stati, ci chiederanno un conguaglio.” dicono gli affittuari che sono persone che hanno avuto al casa popolare perchè avevano delle difficoltà economiche. “In realtà,  è vero che l’affitto è basso, ma se lo sommo alle spese che mi chiedono, è uguale a quello di un appartamento non popolare. Se non cambia la situazione, mi conviene andare ad abitare in un appartamento privato, dove l’affitto è più alto ma posso gestire le spese condominiali e il riscaldamento.” dice un altro degli abitanti della palazzina.

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“Abbiamo chiamato diverse volte il call center del tecnico, ma non si riesce a venire a capo del problema e ci rispondono che l’Aler non ha i soldi per far mettere le termovalvole ad ogni appartamento. Se lo si facesse potremmo da gestirci autonomamente il riscaldamento e pagare quello che ci serve. Invece così, oltre a pagare uno sproposito di spese di riscaldamento, ogni volta che chiamiamo il tecnico ci vengono addebitate le spese di uscita”

Bel problema. Ho provato anche io a chiamare il servizio gestione calore dell’Aler raccontando cosa succedeva e i costi inutili che stanno generando a carico di famiglie che hanno anche altri problemi da risolvere. Ho anche fatto notare che la legge prevede che il riscaldamento, per motivi di protezione ambientale, non dovrebbe superare i 20° e che la caldaia dovrebbe funzionare solo dalle 6 alle 10 del mattino  e dalle 16 circa fino alle 10. Il servizio gestione calore dell’Aler non ha fatto altro che rimandarmi al call center dei guasti tecnici e l’impiegato che ha risposto al telefono, quando ho chiesto di dirmi con chi avevo parlato, per avere un riferimento in seguito, si è scaldato e mi ha sbattuto giù il telefono, accendendo la mia curiosità. Ora sono  davvero curiosa di sapere perchè mai al servizio gestione calore dell’Aler di Milano si scaldano tanto se gli si chiede di intervenire sulle caldaie che scaldano troppo. Quindi seguiremo la vicenda e i suoi sviluppi e staremo a vedere chi altro prende fuoco.

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Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

Co Notizie News Zoom

Testata registrata presso il Tribunale di Milano n. 47/2020 del 3/06/2020 Direttore responsabile Ilaria Maria Preti
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