A Zibido San Giacomo il party esclusivo dell’anno: 50 candeline per il Dottor Gigi Iocca nella location più innovativa!
È tutto pronto per l’evento più esclusivo di fine anno! Domani, 24 novembre, la palestra FitActive di Zibido San Giacomo
Casorezzo – La bocciatura del progetto di discarica di Eternit e altri materiali contenenti amianto, da parte della conferenza dei servizi in regine Lombardia e dell’assessore Claudia Terzi, ha escluso che si potesse riempire la cava di ghaia che si trova fra Casorezzo e Busto Garolfo con questi materiali. La motivazione era chiara. La cava si trova a circa 300 metri dal tessuto urbano di Busto Garolfo e il regolamento della Regione Lombardia impone che la distanza minima dalle case sia di almeno 500 metri in line a d’aria.
Si pensava che dopo questa decisione la Solter, la ditta che oggi gestisce le cave della ex Cave di Casorezzo srl, avesse cambiato idea, invece lo scorso 21 gennaio ha richiesto una sospensiva del rifiuto, che è stata concessa e scadrà il 10 marzo. Entro questo tempo la Solter dovrà fornire un qualche documento per far cambiare idea alla regione Lombardia.
Il Comitato antidiscarica, però, non si è fermato davanti al ritorno in carica delle richieste della ditta e ha spedito una lettera con richiesta di chiarimenti a tutti gli enti coinvolti nella conferenza di servizi. Infatti, pare, da un primo esame fatto dal comitato e dagli antri enti antidiscarica che partecipano a questa lotta, che la sospensiva del rifiuto non sarebbe prevista dalle regole della conferenza dei servizi. Insomma, il no alla discarica di Eternit avrebbe dovuto essere un no definitivo, determinato dalla mancanza di distanza minima dalle case.
L’assessore della regione Lombardia Claudia Terzi, della Lega Nord, in diverse occasioni, e su diversi giornali, ha dichiarato che la Regione Lombardia ha recepito le istanze contrarie alla discarica di Eternit tra Busto Garolfo e Casorezzo provenienti dagli abitanti dei Comuni interessati e ha fatto riferimento al regolamento regionale, dichiarando in una intervista al Giorno: “La Regione non può impedire di presentare un nuovo progetto. Qualora ci fosse, prenderemo in esame questa nuova istanza, che sarà valutata sulla scorta di regole ed elementi tecnici. E si rincomincerà il confronto con i territori. Certo è che il presupposto della distanza è fondamentale”.
Nella dichiarazione dell’assessore Claudia Terzi si parla di nuovo progetto, e si sottointende, penso, alla presentazione di una nuova procedura con tutti i lunghi tempi relativi di pubblicazione e quindi fra almeno un anno, una nuova conferenza di servizi.
Andando per rigore di logica, non è ipotizzabile che le case di Busto Garolfo si sposteranno, nel periodo fra il 21 gennaio e il 10 marzo 2015, a meno che il Comune di Busto Garolfo (sto facendo un’ipotesi per assurdo e che non si verificherà) decida di abbattere immediatamente le case che si trovano ad una distanza minore di 500 metri dalla Cava. Il “territorio”, comunque, è ben determinato a sopravvivere al mesotelioma e si vede bene che non intende cedere di un millimetro.
Articolo aggiornato il 11/06/2022 13:47