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Il consiglio nazionale della Lega Nord della Toscana ha votato la candidatura dell’economista che ha accettato. Non si conoscono ancora i simboli e le liste che sosterranno la candidatura di Claudio Borghi Aquilini, oltre alla Lega Nord.
La candidatura di Claudio Borghi Aquilini da parte del consiglio nazionale della Lega Nord Toscana spazza via tutte le teorie che si sono sparse in questi giorni su altre possibili candidature di coalizione di centro destra alle regionali, ma da il via a due sfide per la Lega nord: quella di portare tutto il centro destra a votare per un candidato scelto dalla Lega Nord e quella di minare le fondamenta su cui si basa il potere di Matteo Renzi. Insomma, si porta la guerra a casa del capo del governo. Vincere la prima sfida sarà abbastanza semplice. Per quanto milanese e non toscano, Claudio Borghi Aquilini non è un leghista storico e può quindi mediare meglio nell’ambito delle possibili alleanze che possono nascere da questa candidatura. Il professore anti euro, infatti, ha annunciato con un altro messaggio su Twitter che sentirà e consulterà tutti i gruppi, anche i rappresentanti del movimento 5 stelle che in questi mesi stanno portando avanti una proposta di referendum per uscire dall’euro, e che quindi potrebbero esser interessanti a portare avanti la battaglia, perlomeno in Toscana, insieme all’unica altra forza anti euro che c’è in italia, la Lega Nord. La seconda sfida, invece, quella di battere il candidato proposto da Matteo Renzi nella terra rossa per eccellenza, è già chiamata dai giornali “mission impossible”, ma chissà. Ci sono diversi tipi di obiettivi: l’obiettivo massimo è governare la Toscana, ma potrebbero esserci anche gli obiettivi intermedi, come quello di raddoppiare o quadruplicar i consensi, o ottenere un numero di consiglieri che possa essere determinante. Non è difficile comprendere che le elezioni regionali della Toscana si riveleranno determinanti anche per gli equilibri della politica italiana, a queste condizioni. Basta vedere quanto successo in Emilia Romagna e quanto oggi la Lega Nord riesca, con la sua azione politica, a modificare le posizioni e gli avvenimenti di quella regione anche senza aver vinto le elezioni.
Chi pensava che Matteo Salvini potesse essere preso sottogamba, con la candidatura di Borghi, frutto di una decisione presa senza meline rituali, ha dovuto ricredersi. I ritmi della politica del centrodestra oggi li impone la Lega Nord e sono ritmi veloci, tanto quanto la connessione del tablet del suo segretario federale. Le altre sigle politiche sembrano non avere molte scelte: o tengono il passo, o si mettono in coda.
Articolo aggiornato il 10/08/2015 19:54