Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Il gruppo consigliare di Siamo Ossona ha presentato per il prossimo consiglio comunale una serie di interrogazioni su alcuni punti in cui l’amministrazione comunale è chiamata a rispondere. Le questioni messe a fuoco sono abbastanza importanti.
Per questi argomenti, alcune domande ce le facevamo già da qualche tempo anche qui su CronacaOssona (Co Notizie). Domande che erano rimaste senza risposta. Ora saranno poste anche in Consiglio comunale dove l’amministrazione non può esimersi e quindi anche i nostri lettori potranno sapere, finalmente, le motivazioni di alcune particolarissime scelte dell’amministrazione comunale scorsa, in cui sia il sindaco sia molti altri consiglieri di maggioranza facevano parte.
La curiosità, in paese, è molta. Infatti si toccano argomenti che sono sotto gli occhi di tutti, come la presenza di un tetto in Eternit sopra un capannone agricolo divenuto di proprietà comunale in seguito ad un’accettazione in cambio di oneri di urbanizzazione dovuti per la costruzione di una palazzina. Un cattivo affare per il Comune perchè lo smaltimento dell’ eternit è piuttosto costoso. Le domande che il capogruppo Sergio Garavaglia pone all’amministrazione sono molto precise. Non mancheremo naturalmente di pubblicare anche le risposte dell’amministrazione comunale.
Quando interverrete a smaltire o mettere in sicurezza il tetto in amianto dell’immobile Comunale ex capannone agricolo acquisito a scomputo oneri? Perchè prima di prenderlo in carico non avete obbligato il privato ad adempiere al suo smaltimento? Tenuto conto nella consegna dell’immobile che essendo un capannone agricolo non ha alcuna certificazione per uso pubblico?
Per quale motivo avete tramutato oneri in euro in un brutto ed inutile capannone agricolo? Attualmente lo stesso viene adibito a “discarica controllata” visto gli scarti presenti in tutta l’area risultanti da lavorazioni stradali e fognari e a volte utilizzato per distribuire compost da associazioni.
Se l’informazione è in vostro possesso, vi rendete conto dell’incuria e della totale insicurezza che comporta?” Risulta assicurato l’immobile? Se sì, per quale utilizzo? Non avendo mai visto nel piano delle opere pubbliche la sua, bisogna intendere che dalla presa in carico non si sono mai verificati i normali lavori manutentivi?”
Le domande poste sono come delle grosse pietre lanciate nello stagno di un’amministrazione comunale perchè la leggerezza con cui è stato acquisito il capannone di cui si parla è una cosa nota ma mai risolta. Anzi, mai affrontata.
Nell’interrogazione si parla anche di un altro problema legato all’amianto e all’eternit, cioè si chiede se i tecnici comunali si sono accorti di una copertura di eternit nei pressi delle scuole elementari, di cui avevamo già accennato, e che si sta deteriorando. Si tratta di una copertura di un portico di un privato, che a sua volta potrebbe aver ragione di arrabbiarsi con le amministrazioni comunali che si sono succedute.
Difatti nessuno ha predisposto il piano di bonifica e nessuno ha pensato a informare i cittadini quando per lo smaltimento Eternit c’erano contributi di Regione Lombardia con cui si potevano bonificare le piccole quantità di Eternit (Legge regionale 17/2003 e seguenti).
Articolo aggiornato il 08/06/2022 19:50