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Omonimi del gioielliere Zingaro a Ossona fanno una grande festa

A Ossona non si dimentica la storia del gruppo di avvocati svizzeri delle nazioni unite che poi in realtà erano zingari e che si erano stabiliti, lo scorso anno, nel condominio San Carlo di via Patriotti, a Ossona. Non la si dimentica anche perchè un altro gruppo di alti dirigenti dell’Onu si è stabilito in paese, affittando un appartamento in un condominio della zona di via Baracca. Non sappiamo in realtà cosa sia stato raccontato all’amministratore del condominio, al proprietario e agli altri condomini per convincerli ad accettare la convivenza e l’affitto di un appartamento a delle così alte personalità.

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Forse, questa volta, quando si sono identificati come Zingari, hanno tutti pensato che fosse il loro cognome e che fossero imparentati con il famoso gioielliere. Sta di fatto che i condomini sono stati i primi a rendersi conto che le cose non erano quelle che erano state raccontate, disturbati dalle continue feste, dalla musica ad altissimo volume anche nelle ore più profonde della notte,  e per prima cosa si sono rivolti all’amministrazione di Ossona chiedendo aiuto.

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La risposta non è stata della migliori:  ancora una volta pare che l’amministrazione comunale abbia risposto che non può intervenire per dei vicini maleducati e che, nel caso facciano troppo rumore, i condomini possono chiamare i carabinieri. Non so ancora chi abbia firmato una lettera simile in risposta ad una richiesta di aiuto da parte di cittadini di Ossona, ma di certo verrò a saperlo. E quando lo saprò la pubblicherò per intero, firme comprese.

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Ieri sera c’è stata l’ennesima richiesta di aiuto da parte dei condomini e sono intervenute due pattuglie dei carabinieri, che hanno tentato di convincere i componenti della famiglia di pseudogioiellieri, lavoratori di argento e allevatori di cavalli, a rispettare il diritto al riposo degli altri abitanti della via. Parebbe che, nel tentare di fare un’opera di convincimento a comportarsi in modo civile, uno dei carabinieri si sia preso un pugno e che sia scattata la denuncia nei confronti di una intemperante signora, che non è stata arrestata perchè nell’appartamento erano presenti anche dei minori e, in questi casi, è necessario ottenere l’intervento del sindaco e degli assistenti sociali che devono occuparsi dei bambini. Ieri il sindaco sembrava non essere reperibile e tanto meno gli assistenti sociali.(era domenica)

La situazione non è quindi per niente felice, e l’immobilità e il disinteresse dell’amministrazione comunale in questo caso rischia di costare molto cara al Comune di Ossona, non solo ai condomini, perchè se per caso i carabinieri intervengono in orari in cui riescono a reperire un assistente sociale della ASL, e portano via gli adulti, i bambini dovranno essere mantenuti in casa famiglia a spese del Comune di Ossona, con una retta media di 50mila euro l’anno.

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Aggiornamento dell’8 gennaio 2015:

Non si sa il perchè o il per come, ma pare che, dopo l’ultimo intervento delle forze dell’ordine, gli ospiti se ne siano andati e da tre giorni l’appartamento risulti vuoto. I condomini possono quindi tirare un sospiro di sollievo, per il momento. In ogni caso, si capisce la crisi economica, ma non l’affittare appartamenti agli zingari. Ci sono tante persone per bene che oggi non hanno una casa e fanno molta fatica a permettersela. Se chi ha appartamenti disponibili  vuol sentirsi buono, potrebbe affittare  la casa a chi fa i salti mortali per pagare l’affitto, piuttosto che a chi sicuramente non lo pagherà mai per principio.( o no?)

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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