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Si fa riferimento, per questo tipo di esenzione dall’imu sui terreni agricoli, al punto in cui si trova la sede municipale perchè vi sono comuni con grandi estensioni di terreni di cui solo una parte si trova in montagna, e se l’esenzione fa riferimenti al livello di altitudine medio di ogni comune, metodo che in un primo momento potrebbe sembrare logico, in realtà non si aiuta per nulla gli agricoltori, che abbandonerebbero comunque troppi Comuni e troppi terreni. Invece, facendo riferimento alla Sede municipale, che nelle zone collinari e montane, si trova spesso nel centro del paese, che a sua volta si trova solitamente a mezza costa della montagna, si ha la certezza ceh la gente tenda a mantenere la residenza in quel comune continuando quindi a lavorare la terra che si trova magari pochi metri più a valle. Inoltre se si usa questo sistema invece di calcolare l’imu su ogni singolo terreno, a seconda della sua altitudine, si evita di creare differenze fa contadini all’interno dello stesso comune i residenza.
Una buona idea quindi anche se a prima vista originale che Donatella Martinazzoli, commenta in questo modo.“Il governo Renzi ha dimostrato scarsa attenzione ai problemi e alla specificità delle aree montane nel momento in cui ha emanato il Decreto Legge 66/2014, che limita le esenzioni IMU per i terreni agricoli.” scrive il consigliere regionale in una nota di presentazione alla stampa della mozione. “I nuovi criteri vanno a configurare un quadro normativo che può senza dubbio definirsi incerto e discriminatorio per l’agricoltura delle aree collinari e montane.” La Martinazzoli fa poi notare che inizialmente alcuni proprietari erano stati esentati dal pagamento dell’imu ma dopo l’emanazione del decreto legge si ritroveranno a dover pagare entro il 16 dicembre l’acconto di giugno più il saldo. “Regione Lombardia negli ultimi anni ha messo in atto politiche attive per migliorare l’attrattività delle zone montane” aggiunge.”Non vorremmo che gli sforzi compiuti a livello regionale, anche attraverso i programmi di cooperazione territoriale e quello di sviluppo rurale, fossero messi a rischio dall’ atteggiamento penalizzante del governo centrale.”
Articolo aggiornato il 06/12/2014 01:45