A Ossona pochi sanno della discarica di Amianto
Le motivazioni del disinteresse sono sempre le stesse. Se la discarica di amianto è fra Casorezzo e Busto Garolfo, cosa c’entra Ossona? Forse è questo che ha spinto l’amministrazione comunale di Ossona a disinteressarsi del gravissimo problema che riguarda il progetto della discarica di amianto che vorrebbero posizionare all’intero della cava di Casorezzo. Di fatto, però, c’è che mi sono ritrovata ad essere l’unica persona di Ossona ad essersi interessata del problema e che, mentre dagli altri comuni erano presenti sindaci, assessori e politici, dal Comune di Ossona c’ero io e nessun altro.
C’ero come blogger e come appartenente alla Lega Nord, perchè in ambedue i casi penso che si tratti di un progetto che ha del folle e sono pronta a sostenere le ragioni del No politico assoluto al progetto che tenterò di ottenere dal mio Movimento, che so estremamente sensibile alle tematiche ambientaliste, ma che certe volte è un pochino lento a prendere decisioni. Insomma, non posso prentendere che viaggino tutti ” a mille” come Matteo Salvini, che siano così smart da prendere decisioni al volo sapendo esattamente quel è la cosa giusta, ma so che i temi della protezione ambientale e della salute dei cittadini concreti sono importanti per tutti i leghisti quanto lo sono per me. Mi sento quindi di dir che sono sicura della posizione che prenderà il Movimento Lega Nord.
Il motivo del quella che a ragion di logica sembra una enorme follia, cioè riempire un buco nel terreno che si trova sopra una falda acquifera che serve i comuni di Busto Garolfo, Casorezzo, Ossona e Marcallo con Casone e anche altri, con un grosso pacco di cellophane contenente rifiuti contenenti amianto, è nel Business economico. Dalle notizie che si sono ricevute dalla televisione la Lombardia ha un grande bisogno di discariche di amianto perchè non ha nemmeno iniziato a fare le bonifiche. Pare che nel 2015 o nel 2016 la Germania, che ora stocca l’amianto bonificato dall’Italia, chiuderà le frontiere. La domanda c’è e dove c’è la domanda ci sono gli imprenditori. Va bene. Abbiam bisongo di discariche ed è giusto stoccare in Lombardia quello che la Lombardia ha prodotto. Però la necessità di discariche di amianto non rende adatta la cava di Casorezzo, vicina alle case, su terreno agricolo e in prossimità della falda acquifera a riceverlo. Neppure con tutte le rassicurazioni di questo mondo. Negli altri paesi, anche in Germania, l’amianto è stoccato in posizioni in cui si può escludere che possa sciogliersi nell’ambiente: sono state riempite antiche miniere in disuso, gallerie non più utilizzate, buchi in rocce che non permettono la penetrazioni di elementi atmosferici. insomma sono stati pensati prima i luoghi adatti allo stoccaggio e solo in seguito si è pensato ad organizzare il sistema economico delle bonifiche. Ma come si può pensare che esista un modo sicuro di seppellire un pacco di cellophane all’interno di terreno friabile, bagnato sotto e coltivato sopra? I meccanismi con cui l’amianto fa insorgere il mesotelioma, che , fra l’altro, nell’Altomilanese ha un picco di casi maggiore di altre zone proprio in questi anni, sono spiegati, in modo molto semplice, per tutti, nell’ultimo articolo in cui si è parlato del progetto di discarica a Casorezzo. Intanto la proloco di Casorezzo ha racolto alcune firme dei disinformati cittadini di Ossona durante la corsa di Ossona Insieme, ma sarà necessaria, la prossima volta che si raccolgono le firme, di una maggiore informazione da parte anche dell’amministrazione comunale. Altrimenti, saremmo tentati di pensare che a Ossona si approva il progetto della discarica di amianto sopra la falda acquifera.
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