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A Inveruno la Fiera di san Martino non sukkeggia. Anzi, esagera

Si trattava della 407esima edizione annuale della fiera di San Martino ed è stata decisamente una fiera, continua anche oggi, davvero bella e interessante e soprattutto caratteristica. La prima volta che la fiera di San Martino a Inveruno è nominata in un documento è stato nel 1607. Nessuna della bancarelle era fuori posto. Erano tutte ordinate, pulite, professionali, non c’erano nemmeno gli spuntisti e non c’erano banchi di merce contraffatta.

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Non era un mercatino, la tipologia delle bancarelle ospitate era varia e interessante, qasi tutta centrata sul cibo e sull’alimentazione con bancarelle che arrivavano da numerose realtà locali di tutta la penisola. Dai dolci e formaggi della Calabria ai salami e formaggi della provincia di Varese,  c’erano anche gli abiti, le scarpe, ma persino le bancarelle che vendevano tappeti, vendevano tappeti di tradizione nostrana.

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Percorrere le vie, gremite all’inverosimile di gente che arrivava da tutti i Comuni della zona, è stato piacevole e interessante. La visita alla mostra di modellismo navale che si tiene nel palazzo Apai ha dei veri gioiellini, fra cui bisogna assolutamente menzionare il modello del Titanic e gli adorabili piccoli velieri in bottiglia, oltre ad un bel modello della Santa Maria, una delle tre caravelle di Cristoforo Colombo.

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La cura dell’offerta si è vista anche nella scelta del Luna park, c’erano le giostrine per i bambini ma anche quelle grandi, con uno scivolo che faceva venir voglia di lanciarsi giù , a capofitto, fra le luci colorate. La mostra mercato degli animali e dei conigli è stata in grado di sorprendere. Bisogna fare davvero i complimenti agli organizzatori per la cura con cui hanno seguito tutto lo svolgimento della fiera. Un lavoro che si poteva riconoscere man mano che la manifestazione si svolgeva. I patrocini delle fiera di San Martino a Inveruno sono importanti: Regione Lombardia in Primis.

La fiera di San Martino si è svolta coinvolgendo tutte le strade del Comune e non sono mancate le note di colore natalizio come lo zampognaro. Una chicca era in piazza dove abbiamo trovato due Indiani nativi americani, con i costumi tradizionali che suonavano e ballavano. Non so dirvi se costumi e copricapi di piume d’aquila, uno dei quali faceva invidia a quello portato da Toro Seduto quando venne a Milano per lo spettacolo del Selvaggio West, insieme a Buffalo Bill, fossero quelli di uno dei popoli della confederazione Sioux o uno di quelli del gruppo degli Aymara. 

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Mi sono fermata, gradevolmente sorpresa nello scoprire che l’unica nota extracomunitaria della Sagra di San Martino era uno spettacolo dal vivo di cultura dei Nativi americani, e a fare loro delle foto, cogliendo un’occasione che non capita molto spesso.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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