Quando si dice ‘Pochi ma buoni’. È il caso del Comitato Cittadini Antidiscarica e dell’amianto. Sono in pochi, ma sempre pronti a dare battaglia per le cause che decidono di sposare. Pochi, perché dal 2000, quando si è formato il Comitato, si sono succedute molte persone. Si sono aggiunti, si sono persi negli anni, ma erano sempre lì. Nella casetta che negli anni è stata bruciata, ma l’hanno sempre ricostruita, si sono sempre prodigati per impedire che le cave diventassero una discarica. Anche adesso, con la nuova minaccia che si profila, di creare nelle Cave tra Casorezzo e Busto Graolfo una discarica di amianto, sono scesi in Piazza e hanno raccolto già più di 1000 firme. 1000 solo nelle due giornate della fiera di San Salvatore, la cittadinanza ha risposto ai loro banchetti, hanno speso due minuti del loro tempo, per sostenerne la causa. Nessuno desidera ipotecare la propria salute. I sostenitori degli altri paesi, stanno aiutando a raccogliere le firme. Inveruno, Ossona, Furato, Busto Garolfo, tutti cittadini che parlano con gli amici, i parenti e firmando un semplice foglio, divulgano la problematica dell’Amianto. Il lavoro è duro, ci sono le Amministrazioni, che combattono la loro causa, la Provincia e la Regione, che vagliano i documenti. Ma è l’impegno di questi cittadini che fa la differenza. Non sono tecnici, ma casalinghe, pensionati, che hanno più fuoco motivazionale dei politici. I soldi che stanno girando dietro questa vicenda sono tanti.
Il lunedì il comitato si riunisce per discutere delle prossime mosse. Questo lunedì, hanno applaudito per le 1000 firme raccolte a Casorezzo, e hanno iniziato a discutere delle prossime mosse, per divulgare il loro verbo. Quello che vorrebbero fare, è partecipare con i banchetti alle prossime fiere programmate. Quella di San Martino a Inveruno, quella di Busto Garolfo, della fine del mese. Ciò che è importante, è di continuare a parlare con la cittadinanza, ad organizzare picchetti, serate per l’informazione. Perché solo con l’informazione si può fermare questa nuova minaccia per la salute pubblica. L’obbiettivo è quello di riuscire a creare il Parco Metropolitano, come la Città Metropolitana appena nata. Ricordiamo che nel 2016 la convenzione cave, terminerà. Non si può ipotecare il futuro, non si può sapere cosa decideranno per le cave del circondario. Il nostro territorio è già fin troppo fragile, non ha bisogno di nuove minacce alla salute pubblica.
Nota della redazione
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Articolo aggiornato il 12/06/2015 10:46