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Da questa mattina all’alba è in atto un’operazione anti ndrangheta che ha portato all’arresto di 13 persone tra Lombardia e Calabria nell’ambito di indagini su infiltrazione della ndrangheta negli appalti che riguardano expo 2015. Liberarsi della ndrangheta è un’operazione difficile e non si può che essere contenti del lavoro di carabinieri e delle altre forze dell’ordine.
Si hanno ancora poche notizie sull’operazione in corso, ma pare che fra gli arrestati ci sia una guardia penitenziaria, un impiegato dell’agenzia delle entrate, un consigliere comunale del PD di Rho, area in cui sorge in parte Expo, e un imprenditore noto anche nell’ambito bancario. Nomi e responsabilità stanno venendo alla luce man mano che le ore passano e le notizie sono diffuse.
L’operazione Quadrifoglio è l’atto finale di due anni di indagini coordinate dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini della DIA, la Direzione distrettuale Antimafia. Le accuse mosse agli arrestati spaziano dall’associazione per delinquere di stampo mafioso e al concorso esterno fino all’estorsione, alla detenzione di armi, al traffico di droga e ha coinvolto il clan Galati di Vibo Valentia che avrebbe fornito 300 mila euro per iniziare questa attività di infiltrazione nelle istituzioni.
Si parla di minacce, intimidazioni, violenza pestaggi e soprusi, che avevano creato un ambiente che alcuni giornali hanno definito come un “tentativo di calabresizzazione della Lombardia”, nel senso di renderla come la Calabria, sottomessa al potere delle ‘drine e delle cosche. Pare che il centro di azione dei malavitosi fosse proprio Rho dove le ultime elezioni amministrative furono sotto l’esame della magistratura a causa di sospetti tentativi di compravendita di voti offerti sul mercato proprio da gruppi legati alla ndrangheta.
Gli arresti finali dell’operazione Quadrifoglio potrebbero essere proprio l’atto finale, quello che chiude il cerchio, e fa pulizia rispetto al primo periodo di gestione degli Expo che tanti problemi aveva dato alla nuova giunta della Regione Lombardia e al Governatore Maroni quando lo scorso anno si è insediata dopo essere andata a elezioni anticipate. Il consiglio regionale della Lombardia, nel 2011, fu fatto cadere dalla Lega Nord proprio perchè era troppo forte il sospetto di infiltrazioni della ndrangheta.
Articolo aggiornato il 21/08/2024 11:41
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