Il Ticino a Milano con la Lega Nord contro l’invasione
Una folta rappresentanza degli abitanti del Ticino, cioè dei comuni dell’ altomilanese, era presente a Milano alla manifestazione della Lega Nord, che ha riempito Piazza del Duomo per protestare contro il progetto Mare Nostrum e il suo gemello Frontex.
Era qualche anno che la Lega Nord non riempiva in questo modo piazza del Duomo e le vie vicine. I dati ufficiali danno delle cifre molto varie, la lega nord ha dichiarato 100mila presenze più uno, come ha detto lo stesso Matteo Salvini dal Palco. Altre fonti parlano di alcune decine di migliaia di presenze.
La guerra dei numeri molte volte rischia di mascherare i contenuti di una manifestazione, che sono più importanti, ma vale la pena di fare due calcoli realistici per quantificare quante sono le persone che hanno sentito in modo così forte la spinta ad andare in piazza a dire che sono stufi di gettare soldi pubblici in operazioni come Mare Nostrum.
Piazza del Duomo nella sua parte calpestabile misura 17mila metri quadri (dati wikipedia). Contando 4 persone per ogni metro quadro si ha un massimo di 68mila persone. Guardando le fotografie si possono quantificare quindi circa 65mila persone in piazza del Duomo e dato che molti non sono riusciti ad entrare e si sono fermati in via Torino , in corso Vittorio Emanuele, in piazza della Scala e nelle altre vie adiacenti al Duomo, la cifra più verosimile è molto vicina a quella dichiarata da Matteo Salvini.
Si, a Milano contro Mare Nostrum potevano essere benissimo 100mila e una persona. I cartelli e gli striscioni erano i più diversi: da quelli delle province e delle nazioni padane a quelli dai messaggi politici. 1500 euro al mese per gli immigrati, 500 euro al mese per i pensionati, con il 15% di disoccupati non serve forza lavoro straniera. Non sono mancati neppure i messaggi independentisti. I lehisti del Ticino portava con orgoglio un grande striscione recante la scritta “Provincia del Ticino, Lega nord per l’indipendenza della Padania. Uno slogan che incarna i sogni di ogni leghista che lo seguiva o lo precedeva.
Sul palco, oltre a Matteo Salvini, il candidato della Lega Nord alle elezioni della regione Emilia Romagna, Alan Fabbri, sindaco del comune terremotato di Bondeno,e i governatori della Lombardia e del Veneto Roberto Maroni e Luca Zaia, che hanno rimarcato l’intenzione di eseguire i referendum per l’indipendenza del Veneto e per lo statuto speciale della Lombardia.
Anche Souad Sbai, parlamentare del pdl di origini marocchine ha parlato dal palco, incentrando il suo intervento sulle donne, sul loro diritto alla libertà, facendo un intervento chiaramente anti islamico e anti moschee. L’intervento di Tony Iwoby, padano di origini nigeriane, è stato incentrato, invece, sulla lega Nord; le sue parole sono state quasi una dichiarazione d’amore e nei confronti del movimento politico e della Padania.
Anche Umberto Bossi ha preso la parola esprimendo la sua convinzione che, di fronte ad una massa di gente simile, non si poteva fare altro che vincere le elezioni e cambiare finalmente le cose.
Infine, l’entusiasmante intervento del segretario federale Matteo Salvini ha mirato ha riunire ancora una volta il suo Movimento.
Due punti importanti si sono distinti particolarmente e che vanno oltre la protesta contro l’enorme spreco di denaro di Mare Nostrum
Una è la proposta di grazia, chiesta a Giorgio Napolitano, per Antonio Morella, imprenditore in carcere, condannato a 6 anni di carcere, per aver ucciso un rapinatore. “se Napolitano concede la grazia a Antonio Marella, prometto di andare a Roma a piedi da Milano.” Una promessa davvero particolare, unica nel suo genere che dimstra un interesse e una passione molto più profonda e coinvolgente di quella di qualunque altro uomo politico. Certamente, in un caso simile, Matteo Salvini non andrebbe da solo.
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beh, adrebbero scritti almeno una decina di aricoli sui contenuti dei discrsi fatti durante la manifestazione, ma se lo faccio poi dicono che cronacaossona è leghista… quando invece il problema è che , nelgia ltri partiti, o movimenti, in realtà non sanno scrivere.