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Durante il corteo, durante il quale sembra siano stati usati solo dei fumogeni e sembrerebbe non ci siano stati quei tafferugli di cui si parlava in serata in televisione, era forte la presenza della stampa. Cogliere le contestazioni al governo Renzi era facile, e i lavoratori si sono dati appuntamento, per fine ottobre, a Roma, per andare a protestare proprio sotto le finestre della “casa” del governo.
Al corteo era presente anche una componente del sindacato spagnolo che fa riferimento al PCE, il partito comunista Spagnolo, che ha raccontato come il Governo Centrale di Madrid, lo stesso che sta tentanto di impedire lo svolgimento del referendum sull’indipendenza della Catalogna, abbia già tolto molti diritti ai lavoratori e come il governo spagnolo sia peggio dello Stato italiano. La crisi economica e l’impossibilità di far crescere il paese è altissima anche in Spagna, che sta rischiando di fare la fine della Grecia a causa delle cattive scelte politiche ed economiche del governo centrale di Madrid. Fra i partecipanti era forte al sensazione del parallelismo fra stato spagnolo, stato italiano e Grecia.
Per tenrare alle contestazioni dei lavoratori che ieri hanno partecipato al corteo si è certi di non sbagliate, dicendo che Renzi non li ha convinti, nemmeno incassando al fiducia sullo Jobs Act. ” Lo jobs Act è il solito specchietto per le allodole. Questi vogliono togliere l’articolo “Ha detto uno dei partecipanti. “Non ho paura che tolgano l’articolo 18 per me stesso, però sappiamo benissimo poi che fine faremo. Se elimineranno l’art 18 non useranno la nuova regola con criterio, ma la useranno per imporci una schiavitù.”