Movibus: quando è l’autobus che si perde… e non passa
Questa mattina l’autobus delle 7.15 che da Ossona va verso Castano Primo, per portare gli studenti all’istituto Torno di non è passato da Ossona. Non è la prima volta: i genitori dei ragazzi sono arrabbiatissimi e chiedono un’incontro tra Movibus, preside dell’istituto Torno e le amministrazioni comunali interessate, per sapere come intendono risolvere il problema delle corse saltate e dell’esagerato stipamento degli studenti all’interno degli autobus..
A molti studenti sarà capitato una volta o due di perdere l’autobus. A Ossona, invece, è la Movibus che si perde nelle campagne fra Ossona e Castano e gli studenti rimangano a piedi, ad aspettare un autobus fantasma alla fermata. Generalmente dato il numero di corse, finisce che non riescono a raggiungere la scuola oppure vi arrivino ampiamente in ritardo, facendo la figura delle persone che non prendono sul serio la scuola. Questo succede a meno che non siano così fortunati da avere uno dei due genitori munito di automobile e di tempo disponibile pronti a correre in loro soccorso all’improvviso e a portarli di corsa a scuola. Così, nonostante paghino più di 50 euro di abbonamento mensile alla Movibus per ogni figlio, i genitori di Ossona si trovano anche a doverlo sostituire, spendendo in più i soldi della benzina e perdendo ore di lavoro. Se poi uno dei ragazzi non ha un genitore che può accompagnarlo, si ritrova nelle condizioni di non potersi recare a scuola.
C’è però di più. Secondo quanto dicono sia i ragazzi sia i genitori, i pullman della Movibus che passano a raccogliere i ragazzi per portarli a scuola a Castano Primo, difficilmente meritano questo nome. E’ più indicato chiamarli carri bestiame. Non a causa però dei ragazzi, quanto piuttosto a causa del fatto che quelle che saranno le giovani menti del futuro sono trattati dalla Movibus come se fossero dei polli da stipare oltre misura in un autobus, che non garantisce il rispetto delle regole della sicurezza e carica molte più persone di quelle che il buon senso suggerirebbe.
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