Maroni: indipendenza, Lombardia, Scozia e sciopero fiscale
Ieri sera nella bella sala del Belvedere di palazzo Lombardia, alle 19.30, con il patrocino della regione Lombardia, si è tenuto un convegno con dibattito pubblico sul caso del referendum sull’indipendenza scozzese e le opportunità per una rinascita europea che potrebbe aprire. Il titolo: un referendum per l’Europa dei Popoli. Il convengo è stato aperto dal presidente della regione Lombardia Roberto Maroni e vi ha partecipato anche Cristina Cappellini, assessore alla cultura e identità della Regione Lombardia. Moderatore della serata è stato Gianluca Marchi, direttore della testata giornalistica miglioverde.eu.
Il convegno con le presenze istituzionali, che si è svolto tre giorni prima del voto sull’Indipendenza della Scozia del prossimo 18 settembre, sembra un chiaro segnale politico anche per la scelta particolare della data, il 15 settembre è infatti il l’anniversario della dichiarazione d’indipendenza della Padania, avvenuta per l’appunto il 15 settembre del 1996 con la famosa marcia sul Po.
In questi giorni i messaggi al governo Renzi da parte della Lombardia e del Veneto si sono fatti più forti: prima le dichiarazioni di Roberto Maroni che chiede di poter celebrare un referendum sull’autonomia della Lombardia. poi quelle di Matteo Salvini dal Monviso che promette battaglia se saranno ancora alzate le tasse, e infine le parole del presidente Roberto Maroni che si dichiara pronto a portare la sua regione allo sciopero fiscale, insieme il suo collega Luca Zaia che lo farà in Veneto, nel caso in cui sia toccata la sanità.
Infine il convegno di oggi e la manifestazione di Cittadella, in provincia di Padova, domenica prossima, a cui si aspettano parecchie migliaia di persone. La riuscita della manifestazione di Cittadella dipenderà molto, probabilmente, dal risultato che avrà il referendum scozzese, che potrà far riaccendere le speranze di coloro che sono più timidi sulle possibilità di ottenere l’indipendenza.
Tornando al convegno tenutosi questa sera è importante soprattutto sottolineare l’idea che il referendum scozzese potrebbe essere l’occasione per ripensare completamente l’Europa, basandola sulla federazione dei popoli che la abitano invece che sul centralismo di alcuni stati centralisti.
Fa un certo effetto, quasi tenerezza, scoprire che il consigliere in Regione Lombardia Pizzul, del PD, invece di essere interessato alla vera politica, con tutto quello che si muove intorno al referendum scozzese, che il governo inglese ha democraticamente permesso e che Cameron non ha certo impugnato, come invece ha fatto Renzi con la legge del Veneto che riguardava proprio la consultazione sull’indipendenza veneta, ha capito solo che c’entrava il Movimento Lega nord, e ha presentato un’interrogazione per sapere quanto è costato il piccolo buffet del convegno e per lamentarsi della partecipazione di troppi indipendentisti padani ( come Gianluca Marchi, primo direttore del quotidiano la Padania).
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