Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Volandia, il polo museale dedicato alla storia dell’ aviazione che si trova nei capannoni della ex Caproni, a Somma Lombardo, in provincia di Varese, ha raggiunto un altro successo. Da ottobre 2104 esporrà un addestratore G.46.
L’addestratore nato dai disegni di Giuseppe Gabrielli verrà esposto da ottobre. Il Fiat G.46 è stato uno dei primi aeroplani costruiti in Italia dopo il Secondo Conflitto Mondiale.
Venne progettato durante il 1946 con lo scopo di creare un velivolo interamente metallico, spinto da un motore di produzione nazionale (un Alfa-Romeo 115ter da 215 CV) e che mantenesse la buona maneggevolezza dei caccia prodotti durante la guerra dalla casa torinese.
Complessivamente la FIAT Aviazione costruì 223 esemplari fra il 1948 ed il 1952, che vennero utilizzati dalle aeronautiche militari di Argentina, Austria, Italia e Siria.
Quando nel 1959 l’Aeronautica Militare Italiana decise di radiare i G.46 molte di queste macchine finirono sul mercato civile e qui cominciò la storia dell’esemplare che verrà esposto a Volandia.
L’aeroplano in questione è un G.46-3A, uno dei pochi realizzati in versione monoposto, che venne utilizzato dall’Aeronautica con la Matricola Militare 53093 fino alla cessione.
Successivamente l’aereo prese le marche civili e cominciò a volare dall’ aeroporto di Bresso con nominativo I-AEHO e venne utilizzato dal pittore figurativo monzese Roberto Crippa, che trovò la morte proprio durante l’esecuzione di alcune acrobazie aeree sui cieli dello storico aeroclub.
Nell’ottobre 1966 il velivolo venne trasferito nella villa a Garlasco del pittore, sito che ha ospitato l’aeromobile per più di quarant’anni.
L’aeroplano venne fissato con il carrello “annegato” in tre pilastri di cemento e posizionato in un angolo del giardino della villa. Durante questo periodo la vegetazione riuscì a circondare il velivolo e l’esposizione alle intemperie ha danneggiato le parti mobili della coda, la livrea arancione e bianca utilizzata durante il periodo in aeroclub era divenuta irriconoscibile e il muschio aveva coperto alcune parti della fusoliera.
Ora il G.46 si trova da più di un anno nell’officina di restauro gestita dall’ Associazione Amici di Volandia, periodo in cui ha subito una serie di lavori per riportare il velivolo in condizione d’esposizione museale. Lo storico addestratore verrà esposto con la livrea dell’Aeronautica Militare grigio metallizzato nel padiglione di Volandia dedicato all’ala fissa, dove già sono presenti alcuni aeromobili che hanno fatto la storia delle industrie aeronautiche italiane come l’addestratore MB-326, ad oggi l’aviogetto italiano più venduto al mondo con circa 800 esemplari venduti a 12 nazioni.
Articolo aggiornato il 09/01/2022 13:49