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“Un atto di amore verso il proprio territorio, l’est Ticino”. E’ in questo modo che inizia il comunicato stampa spedito da Sergio Garavaglia, consigliere comunale di opposizione di Ossona (Mi), ai giornali per annunciare la riunione degli amministratori, consiglieri comunali sindaci e altre personalità politiche delle zone del magentino, dell’abbiatese e del castanese, e provenienti da tutti gli schieramenti politici, che si terrà il 29 agosto, per organizzare la resistenza all’imposizione della città metropolitana e una lista per l’elezioni dei consiglieri all’interno del consiglio della città metropolitana.
Difatti, i nostri piccoli comuni sin dall’anno prossimo avranno un sindaco eletto dai residenti di Milano, Giuliano Pisapia, che entrerà a tutti gli effetti come sindaco della città metropolitana, coprendo, senza essere mai stato eletto, tutte le funzioni di sindaco. Il gruppo di amministratori dei piccoli comuni della zona si stanno muovendo per far sentire la propria voce politica.
“I partiti stanno definendo ora le liste per l’elezione dei membri del Consiglio per la Città Metropolitana. ma ci preoccupa che, anche in questa tornata, sia come sempre solo una questione di poltrone. Non è quello che ci interessa: la costituzione di una lista super partes per l’Est Ticino sarà una delle possibilità su cui discuteremo insieme.
Vogliamo raccogliere le esigenze e il pensiero di tutti gli amministratori, soprattutto quelli che si sentono inascoltati, perché, se mal gestito, l’ingresso nella Città Metropolitana potrebbe rappresentare un danno irreparabile per il nostro territorio, che rischia di essere anonimamente assorbito dall’area milanese. Ecco perché non vogliamo lasciare la palla in mano ai soli partiti: sono troppi i rischi connessi al gioco delle poltrone, e ci opporremo se a farne le spese sarà il nostro amato territorio.” Hanno dichiarato Marco Ballarini, assessore di Corbetta, e Sergio Garavaglia.
Da come si è compreso il prossimo consiglio della città metropolitana sarà formato dai sindaci delle città che superano i 15mila abitanti e da una consulta per la città metropolitana in cui confluiranno i rappresentanti dei comuni più piccoli e che potranno solo eleggere dei loro rappresentanti nel consiglio provinciale. I Comuni del Ticino sono per la maggior parte al di sotto della soglia che permette di avere un proprio rappresentante nel consigli della città metropolitana.
Intanto c’è chi propone che il Ticino diventi una provincia autonoma chiamata, per l’appunto, del Ticino staccata da quella di Milano, oppure in alternativa pensa alla secessione e a raccogliere le firme per aderire alla provincia di Varese che non è sottoposta ai vincoli della città metropolitana.
Articolo aggiornato il 17/11/2021 22:15