Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
La Corte de Conti della Regione Lombardia, con la deliberazione 379/2013, ha condannato l’amministrazione comunale di Ossona. Nelle sentenza si leggono 4 motivazioni e criticità, 2 delle quali sono poi state archiviate perchè la Corte ha ritenuto sufficienti le spiegazioni date dall’ amministrazione comunale.
Ve le elenco, poi le vedremo una ad una.
a) costante squilibrio della spesa corrente registrato nell’ ultimo triennio (2011- 2013) (nel 2011 pari a € -292.324,36), in particolare alla luce della copertura a mezzo di entrate non ripetitive (pari nel 2011 a € 312.595,77), specificando le azioni intraprese per attenuarne l’incidenza sui futuri equilibri di bilancio;
b) motivazioni per le quali si registrano sensibili mancate riscossioni, con conseguente formazione di residui al 31/12/2011, relativamente alle entrate derivanti da recupero evasione tributaria;
c) mancato rispetto dell’obbligo di contenimento della spesa storica per il personale
d) sforamento del tetto massimo delle spese per relazioni pubbliche, convegni e rappresentanza e spese per acquisto, manutenzione o noleggio di autovetture.
Si tratta di una condanna piuttosto grave, ma non per le cifre che sono comunque contenute, (quasi da ridere) ma perché si è appena andati a elezioni amministrative e nessuno sapeva di questo particolare fatto, a parte l’amministrazione uscente, Incontro, che si è riproposta e ha rivinto.
Le condanne della Corte dei Conti prevedono l’obbligo di rendere pubblica la sentenza di cui gli amministratori pubblici si sono resi responsabili, perchè i cittadini informati dei fatti possano decidere se votare ancora per chi ha subito la condanna.
In generale, se il caso di mala amministrazione non prevede condanne penali e per dolo, la Corte ritiene che la brutta figura dei politici sia una punizione sufficiente. A Ossona, a parte un vaghissimo accenno nella Relazione di fine mandato, dalla quale era impossibile comprendere cosa era successo, sul sito del Comune e sui giornali non è uscito un solo alito che potesse far sospettare che esistesse un provvedimento simile.
Prima di scrivere a proposito della sentenza, è necessario dire alcune cose del bilancio del Comune di Ossona.
Da quest’anno anche i piccoli comuni come Ossona sono sottoposti al patto di stabilità che come si può leggere dal sito http://rompiamoilpatto.org crea dei gravissimi problemi di spesa ai comuni. Difatti se i Comuni non riescono a rispettare il patto di stabilità, gli amministratori non possono prendere lo stipendio, non si possono accendere mutui e l’amministrazione non è più libera di spendere i suoi soldi per offrire servizi ai cittadini.
Si è tutti d’accordo sul fatto che il Patto di stabilità sia una porcheria, ma il caso di Ossona è diverso perchè la Sentenza riguarda il rendiconto 2011, quando il patto non c’era. Il bilancio del Comune di Ossona ha, sin dal 2005 circa, la particolarità di avere la spesa per il personale che supera il 60% delle spesa corrente, cioè delle spese fisse del Comune. Questa situazione di bilancio con una spesa così forte per il personale era, nel passato, tipica dei paesi del sud italia, dove Comuni simili ad Ossona come numero di abitanti arrivavano ad avere anche 100 dipendenti perchè il posto pubblico in Comune era utilizzato come merce di scambio elettorale.
In quegli anni, alcuni paesi del sud italia avevano l’abitudine di approvare solo il bilancio preventivo e sulla base di quello farsi dare dallo Stato i fondi per coprire tutte le spese previste. Era il metodo della “spesa storica” per cui ogni Comune (del sud) poteva avere tanti trasferimenti dallo Stato quanto erano state le spese dell’anno precedente più un 10% circa di adeguamento, determinato dal bilancio di previsione.
Al nord, in Padania per dirla a modo mio, i Comuni avevano una mentalità diversa: anche loro chiedevano e ottenevano dallo Stato i fondi per la spesa storica più il 10% ma utilizzavano il concetto di risparmio, secondo il quale una amministrazione comunale “amministrava bene” se non spendeva i soldi e li risparmiava, tenendoli in banca con dei famosi avanzi di bilancio. Questi avanzi facevano in modo che, l’anno seguente, lo Stato diminuisse i fondi trasferiti anziché aumentarli.
Con gli ultimi due governi Berlusconi, cui partecipava fortemente la lega Nord (dal 2001 al 2006 e dal 2008-2011) si è cercato, con fatica, di ovviare alla situazione introducendo il concetto di spesa standard e, soprattutto, cercando di educare i Comuni del sud a contenere la spesa pubblica, inserendo la regola che non si può permettere che la spesa per il personale superi il 50% della spesa corrente.
Fu una legge promossa della Lega Nord. Se si era in questa situazione, non si poteva più assumere ed era necessario preparare un piano di diminuzione del personale (impiegati, spazzini, vigili, operai, dirigenti) o di diminuzione degli stipendi dei dipendenti ( dato che è ben difficile licenziare un dipendente pubblico).
Ossona non ha moltissimi impiegati, sono 17 o 19, ma è nella media; però, a causa del fatto che ha sempre avuto un bilancio molto piccolo a causa del “risparmio”, e del fatto che negli ultimi 10 anni sono stati creati diversi capiarea con relative indennità e che si sono sempre avuti dei segretari comunali piuttosto costosi (dai 50mila euro l’anno in su) ci si è trovati nella situazione di essere come nei Comuni del Sud, cioè con più del 50% della spesa corrente spesa per gli stipendi del personale. Negli ultimi 5 anni l’ora sindaco Marino Venegoni era assessore esterno al bilancio, e quindi era perfettamente consapevole della situazione e anche del fatto che, a un certo punto, i nodi sarebbero arrivati al pettine.
E’ stato archiviato perchè la Corte dei Conti si è ritenuta soddisfatta dalle spiegazioni date dall’amministrazione. In pratica, lo squilibrio della spesa corrente riguardava la malsana abitudine, durata anni e anni, di coprire la spesa corrente (fissa e ripetitiva) del Comune usando gli introiti derivanti dagli oneri di urbanizzazione per le nuove costruzioni. Ciò che diceva la Corte dei Conti era che, in fase di bilancio preventivo non puoi coprire una spesa ripetitiva e continua come la spesa corrente con delle entrate non certe e sporadiche, e non è saggio farlo nemmeno in fase di consuntivo.
Oggi si costruisce e domani no, e non si può far dipendere, ad esempio, il pagamento della bolletta della luce della villa comunale dalla possibilità di far costruire una villetta all’anno. Le spese correnti si coprono con entrate fisse, e le opere straordinarie e le immobilizzazioni con gli oneri di urbanizzazione: è solo buon senso. In ogni caso pare che che siccome alla fine la copertura c’è stata, e il governo Prodi aveva permesso di utilizzar fino al 70% degli oneri di urbanizzazione per la copertura della spesa corrente, la corte dei conti ha accettato le spiegazioni date.
Anche il punto b è stato archiviato perchè spiegato in modo molto chiaro. Le sensibili mancate riscossioni dei tributi potrebbero essere quelle derivate dal fallimento Bertola, che dovrebbe aver lasciato al Comune di Ossona un debito di circa un milione e mezzo di euro, conteggiandolo a spanne, fra tasse non pagate e qualche onere a scomputo non ancora saldato. Fortunatamente si è riusciti a convincere il sindaco ad entrare come Comune nel fallimento Bertola, altrimenti questo punto non sarebbe stato archiviato. Anche altre aziende, più piccole sono fallite nel 2012 lasciando debiti di competenza 2011.
Bisogna considerare che a Ossona le percentuali sono relative: il costo della macchina comunale si aggira su 1 milione di euro e gli stipendi si aggirano intorno ai 600mila euro l’anno (60%). E’ tanto? Si, se ma fate i conti vedrete che ogni dipendente comunale costa, in media, circa 2.500 euro lordi al mese. Ciò che ha rilevato la Corte di Conti nel punto c) è che nel 2011 la spesa del personale era di 619.012,95 euro, invece di diminuire rispetto al 2004, anno di riferimenti in cui era di€ 600.183,42, è cresciuta di circa 20mila euro.
La sentenza che vi allego è piuttosto chiara, ma le risposte date dall’amministrazione fanno riflettere. Leggendo si capiscono un paio di cose: cioè che la segretaria comunale costava troppo ( e non è gratis nemmeno adesso) che i servizi in gestione associata non erano obbligatori, costano troppo e che la diminuzione del costo del personale è dovuta alla riduzione drastica e fortuita del polizia locale, con relativa diminuzione di un servizio essenziale.
Avrei qualcosina da dire sul fatto che possa essere inserita nelle spese per il personale la gestione del sevizio sociale effettuata con l‘azienda speciale di servizi alla persona di Magenta, perchè sarebbe la prima volta che sento dire che l’esternalizzazione di un servizio fa aumentare la spesa per il personale. La Corte dei Conti, però, non da giudizi politici ma si limita all’esame. Diffatti non ha archiviato questa “criticità.
Anche questo punto non è stato archiviato: si tratta dello sforamento del tetto massimo per le spese di rappresentanza. Lo sforamento è una cifra piccola, quasi ridicola, intorno ai 1600 euro, ma è il principio che conta, perchè questa brutta figura poteva essere evitata. Si tratta di piccole cose di paese, come ad esempio il fatto che qualcuno usi troppo spesso la macchina comunale per fare degli spostamenti propri e non pensi neppure a rifondere la benzina consumata. Ovviamente io so di chi parlo ed è anche una cosa risaputa in piazza Litta, ma “si dice il peccato e non il peccatore”.
Ho calcolato che se non vi fosse stata questa brutta abitudine, la spesa per le automobili sarebbe stata più bassa di circa 900 euro. La Corte dei Conti ha controllato gli scontrini e le fatture per assicurazioni e revisioni delle auto, ma sicuramente non ha chiesto il rendiconto di tutte le tratte fatte dalle auto conteggiandone il consumo di carburante e non ha visto se si trattava di tratte effettuate per motivi di servizio o per altri motivi.
In ogni caso per questi due motivi la Corte dei conti ha invitato, con una certa assiduità, il Comune di Ossona a mettere in atto sin dal prossimo bilancio provvisorio tutti gli atti necessari a risolvere le criticità del bilancio. Quello che succederà con il bilancio provvisorio 2014 lo scriveremo in seguito, a luglio, quando sarà approvato. In quel momento vedremo che cosa saranno capaci di inventarsi a Ossona.
Articolo aggiornato il 01/04/2023 18:13
Leggi i commenti