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In un primo tempo si è data la colpa del crash alla rete di Aruba, una delle maggiori web farm italiane, ma pare che la colpa del black out sia di una serie di brillamenti solari molto intensi che hanno rilasciato materia della corona e particelle elettromagnetiche e che hanno raggiunto la terra con un’onda d’urto tale da mettere fuori uso alcuni satelliti per le comunicazioni che si trovano nello spazio, in orbita intorno alla terra, ma fuori dall’atmosfera.
L’onda d’urto ha colpito un po’ ovunque, ma pare che una parte dell’Italia sia sottoposta ad una maggior bombardamento che ha messo fuori uso le connessioni internet e i cellulari che si appoggiano sui satelliti e sulle reti Wind e Fastweb, ma non solo.
Le particelle solari non sono pericolose per l’uomo, perché filtrate dall’atmosfera, ma in una società come la nostra, che si basa molto sulla comunicazione via etere, questo genere di black out può fare molti danni. Solo 11 anni fa, quando vi fu un periodo di brillamenti solari simile, se non superiore, a quello odierno, gli effetti furono lievi, quasi come se fossero solo una curiosità e un’occasione di studio per astrofisici.
La spiegazione scientifica di ciò che sta accadendo si può trovare sul sito internet del centro meteo italiano, mentre già ieri c’era chi aveva avvisato di quanto poteva succedere: difatti l’avviso dei possibili black out e dei guai cui potevano andare incontro i satelliti spaziali per le comunicazioni era stato pubblicato sul sito internet di meteo web.
Articolo aggiornato il 13/04/2015 03:42