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Ossona, in distribuzione c’è la Tares, non l’imu

In questi giorni stanno arrivando ad Ossona, nelle caselle dei residenti del nostro Comune, i bollettini con una nuova tassa, la Tares (seconda rata).  Oggi è l’ultimo giorno per pagare l’imu seconda casa senza che sia necessario pagarvi anche una piccola penale per il ritardo.

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Alcuni cittadini hanno creduto che la stangata di Natale  fosse la famosa Imu che si sa noi cittadini di Ossona dovremo pagare a causa del fatto che il consiglio comunale ha innalzato le addizionali e che lo stato italiano non è in grado di capire che anche lui deve seguire le regole costituzionali e negli ultimi due anni ha compiuto un vero e proprio disastro istituzionale e legislativo, dimenticandosi di applicare principi base come il divieto di retroattività dell’imposizione delle tasse.

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Alcuni altri cittadini di Ossona, malamente sorpresi dall’importo altissimo della cifra chiesta dal Comune, hanno creduto che fosse arrivato loro un bollettino comprensivo delle due tasse, Tares e Imu. Pia illusione. Si tratta solo della Tares.
Il risultato è che la maggioranza dei cittadini di Ossona non sa che cosa sta pagando e per quale motivo. Se lo sapesse sarebbe molto arrabbiato, sicuramente.

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La Tares è la famigerata tassa che riguarda l’immondizia e che si è  già pagata. Si tratta del tributo che sostituisce la famosa Tarsu, che per anni abbiamo cercato di tenere bassa, differenziando al massimo la spazzatura e facendo in modo di riciclare il più possibile i rifiuti e che lo scorso anno speravamo, potessimo pagare al chilo di conferimento, in base agli effettivi apporti di spazzatura che ogni cittadino produceva. Del sistema di calcolo della Tarsu di Ossona abbiamo parlato nell’articolo Lo strano caso dei sacchi neri dell’immondizia.

Si sperava che con la costruzione della piattaforma ecologica ad Ossona ( che ormai non abbiamo dubbi non sarà costruita) e con qualche altro piccolo sforzo di differenziazione della pattumiera si potesse finalmente passare dalla carissima  tarsu calcolata sui metri quadri abitati, alla Tia, che è calcolata da qualsiasi tutti i paesi sul reale apporto di spazzatura. Niente da fare.

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E’ arrivato lo stato italiano e ha stabilito che anche noi che abitiamo nei Comuni Ricicloni che rivendono i loro rifiuti organici per fare compost, la plastica e il vetro per essere riciclati, che in pratica non buttiamo via nulla e che quello che buttiamo lo inceneriamo pagando e ne traiamo calore per il teleriscaldamento, dobbiamo dare dei soldi allo stato perché, anche lui, dice, partecipa ai costi di smaltimento rifiuti.

In realtà non lo fa, visto che Ossona smaltisce tutti i rifiuti nell’ambito dei consorzi provinciali di cui Ossona stessa è socia. E quando non è socia Ossona, è socia la provincia di Milano oppure la regione Lombardia. Di statale, invece, non c’è nulla, nell’ambito del riciclo dei rifiuti (  a parte i continui finanziamenti alle città del sud in emergenza rifiuti).

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Se fosse come dice, l’aumento di questa ultima rata non sarebbe così alta. La fregatura è proprio nel fatto che la tres non è un tributo solo comunale, ma anche statale. E Se pensate che la Tares possa sostituire l’imu, sappiate che non è così: la prossima cartella imu arriverà a gennaio, per il 16, e non si sa ancora se il governo italiano troverà (ammesso che la stia cercando) la copertura finanziaria per abolirla.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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