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Mesotelioma da amianto: la strage silenziosa ci sarà anche ad Ossona?

Mesotelioma da amianto: è il nome del tumore causato dall’aver respirato fibre di amianto, derivato dalla produzione e dalle coperture in Eternit.

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Si dice che la strage non è ancora davvero cominciata: il periodo di latenza questa malattia è fra i 15 e i 45 anni e se adesso stanno morendo gli operai che hanno lavorato a lungo nelle fabbriche di produzione e uso di Eternit, e che hanno intorno a i 70 anni; dal 2015 al 2020, invece,morirà di questa malattia chi era bambino negli anni  sessanta e passava le sue giornate fra i banchi delle scuole che avevano coperture e tettoie in Eternit.
Il mesotelioma da amianto non lascia scampo: la sopravvivenza media dal momento della diagnosi è di otto mesi e solo il 20% degli ammalati sopravvive per  5 anni. E’ inarrestabile. La crescita dei casi in questi ultimi anni non lascia molti dubbi: nonostante sia vietato produrre e utilizzare Eternit da 1992, la bonifica non è ancora stata completata e i casi di mesotelioma segnalati dal 2000 fino al 31/12/2012 nella sola Lombardia erano 7.677. Di questi, poco più 4mila, erano stati diagnosticati dall’anno 2000 in poi.

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E a Ossona? Come è  la situazione?

Leggendo la relazione sanitaria relativa ai casi di  mesotelioma, edita dalla Regione Lombardia,si possono ricavare i dati della presenza del mesotelioma da amianto nel territorio della ASL 1 Legnano, cioè dell’ Altomilanese,  dal 2000 ad oggi. La situazione sembra grave. Con i nostri 500mila abitanti, siamo terzo posto con 380 casi in 10 anni, e veniamo appena dopo dell’ASL Milano città, che conta più di un milione e mezzo di abitanti e ha 507 casi , e dopo la ASL della provincia di Bergamo che supera abbondantemente anche lei il milione di abitanti e conta 391 casi. Non è difficile restare colpiti dal fatto che l’incidenza del mesotelioma da amianto nell’altomilanese sembra essere tre volte più alta rispetto a quella che c’è a Milano.

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Secondo l’ultima Relazione Amianto Anno 2012 della Regione Lombardia, dopo che nel gennaio 2013 sono scaduti i termini per il Censimento dell’amianto della strutture pubbliche e private, i cui sia privati sia enti pubblici dovevano denunciare la presenza di Amianto e di cemento amianto, per predisporne il trattamento e la bonifica,  a febbraio 1013  sono stati individuati 85.908 siti da bonificare di cui 70.850 privati ( case e capannoni) e  15.058 appartenenti a enti pubblici.
La tabella amianto per la ASL 1  di Legnano mostra, al febbraio 2013, 15mila e 804 siti da bonificare dall’amianto, di cui 14mila 897 privati e 907  appartenenti a enti pubblici.  Nella tabella dei Siti con presenza di amianto con priorità d’intervento di bonifica  non ho trovato nessun comune dell’Altomilanese. Non ho trovato nessun Comune dell’Altomilanese neppure nell’elenco dei siti bonificati alla data del 28 febbraio 2013, se non i PO di Passirana e di Rho, che sono sotto Garbagnate. Tra i siti in fase di bonifica, invece, ho trovato l’ Azienda Ospedaliera  G. SALVINI – PO di Garbagnate Milanese.

Non sono una esperta e spero che qualcuno sappia darmi delle spiegazioni meno allarmanti di quelle che mi do io e che mi dica che sul mesotelioma da amianto nell’altominalnese mi sbaglio, però non riesco a ricordare che nell’Altomilanese vi fossero aziende produttrici di amianto. INvece, quando esco sul mio balcone e guardo verso Est, vedo il tetto in Eternit di una palazzina ad Ossona, e se passeggio fra le vie del nostro Comune, vedo parecchie coperture in Eternit, anche piuttosto vecchie.
Il pensiero che mi viene è che l’alta incidenza del mesotelioma da amianto sul nostro territorio sia dovuta allo sfaldamento degli Eternit definiti “compatti e meno pericolosi” di quei 15mila e più edifici privati, fra case tettoie e capannoni, ricoperti di amianto.(Fonte: cronaca.nanopress.it; foto: Harald Weber)

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Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Articolo aggiornato il 22/10/2015 19:57

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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Testata registrata presso il Tribunale di Milano n. 47/2020 del 3/06/2020 Direttore responsabile Ilaria Maria Preti
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