Polizze vita, tagli alle detrazioni fiscali: cosa si può fare?
Ecco i tagli alle detrazioni fiscali che poteva effettuare chi stipulava una polizza vita e infortuni per investimento. Questo è il nuovo sistema con cui il governo italiano ha pensato di alzare le imposte ai risparmiatori. Questa manovra però rischia di contrarre ulteriormente il mercato del risparmio, che è già molto indebolito.
Nel 2013 le detrazioni scaricabili dal proprio reddito Irpef sono scese da 1.291,14 a 630 euro e con il 2014 si abbasseranno ulteriormente fino ad arrivare a 230 euro.
La forma d’investimento dell’assicurazione sulla vita o sugli infortuni porta l’investitore a pagare un premio e quindi a investire denaro per un lungo periodo e le detrazioni fiscali sui premi assicurativi erano la formula che rendeva questo tipo d’investimento interessante dal punto di vista economico.
Secondo gli esperti non ci sono molte manovre possibili per cercare di diminuire il danno economico causato dalla diminuzione delle detrazioni fiscali sui premi assicurativi e quelle poche manovre esistenti non sono certamente risolutive per chi aveva scelto questa forma d’investimento per la sua bassa incidenza sul budget annuo dedicato al risparmio.
Bisogna, infatti, considerare il diverso impatto che la mancata detrazione sul premio potrà avere. Ad esempio chi aveva stipulato polizze vita a premio più basso, ora potrebbe trovarsi in difficoltà nel pagare il premio che potrebbe anche raddoppiare. Oppure il risparmiatore potrebbe correre il rischio di perdere oltre alla redditività anche il capitale accumulato in anni di sacrifici.
Tenendo conto delle differenze che esistono fra i diversi tipi di polizze vita e sulla diversa incidenza che i premi possono avere sulle finanze dei risparmiatori, si può suggerire ad esempio di non estinguere l’assicurazione ma di sospenderla tramite la clausola che quasi tutte le polizze hanno, in modo da poter ricominciare a pagare il premio nel momento in cui la situazione economica migliorerà.
In questo caso il contratto sarà ridotto, ma non annullato. Alcune polizze prevedono il pagamento di una percentuale per ogni anno di sospensione e che sarà detratta dal capitale accumulato. Dal punto di vista della redditività dell’investimento, quest’operazione può essere onerosa ed è bene leggere e valutare tutte le clausole della polizza che riguardano la sospensione prima di prendere una decisione in questo senso.
Un’altra possibilità che si può considerare partendo dalle clausole generali delle polizze vita, che sono molto simili fra loro è quella di chiudere la polizza versando un riscatto sui versamenti prima della scadenza naturale della polizza.
Anche in questo caso il contratto prevede sicuramente delle penalizzazioni e per valutare la convenienza di questa soluzione bisogna considerare anche il numero di anni che mancano alla scadenza naturale della polizza e altri parametri e condizioni della polizia.
In alcune polizze vita c’è anche la possibilità di ridurre il premio oppure di modificare i versamenti periodici. Si tratta di clausole e di condizioni che possono essere quasi considerate delle rinegoziazioni delle polizze e che quasi sicuramente incideranno sul capitale già versato oppure contempleranno dei costi aggiuntivi e quindi è bene conoscere profondamente la propria polizza per valutare se questa soluzione può essere considerata valida per risolvere il problema determinato dai tagli alle detrazioni fiscali.
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