Arconate, Mario Mantovani ancora sindaco a causa del Consiglio Comunale
Arconate, un’altra storia di decadenza dalla carica politica determinata per legge nel PDL: per certi versi simile a quella di Silvio Berlusconi, senza l’intervento però di condanne e giudici, ma solo a causa di una innocente diatriba di paese.
Il sindaco di Arconate é, infatti, ancora il cons. regionale e vicepresidente della Giunta della Regione Lombardia Mario Mantovani. Le due cariche sono incompatibili ma, nonostante ci abbia provato, Mario Mantovani non riesce a trovare il modo per “schiodarsi” dalla poltrona. Il prossimo 3 settembre sarà sentito dalla Giunta delle elezioni del Consiglio regionale della Lombardia, per trovare una soluzione all’incompatibilità.
La storia di Arconate è davvero singolare. Queste dimissioni sono parte della battaglia giornaliera fra Arconate Democratica ( PD) e Grande Arconate (PDL). Pare che la maggioranza PDL in Consiglio Comunale sia così affezionata al suo sindaco che non è disposta a lasciarlo andare e non voglia, inoltre, darla vinta all’opposizione dell PD, anche a costo di mettere il loro eroe in fortissimo imbarazzo con il partito e con la regione Lombardia, nella cui giunta ricopre una carica di grande pregio. Falchi e Colombe anche qui? Forse si, forse no.
Mario Mantovani era già sindaco di Arconate quando è stato candidato sia al Parlamento sia nella lista del PDL della Regione Lombardia, ed è stato eletto in tutte e due le liste. Essere parlamentare e sindaco di una cittadina al di sotto dei 5mila abitanti è consentito, e lo ha ribadito anche lo scorso luglio un emendamento approvato dalle due commissioni della Camera dei Deputati, Bilancio e Affari costituzionali, ma non si può essere contemporaneamente Consigliere regionale e Sindaco e neppure Consigliere regionale e parlamentare. Si tratta di incompatibilità determinate da leggi chiarissime.
Il guaio è successo quando Mario Mantovani ha scelto la carica di Consigliere regionale e ha automaticamente rinunciato a quella di parlamentare. Risolta una incompatibilità, infatti, se ne è creata un’altra.
L’amministrazione di Arconate e Mario Mantovani stesso sono stati chiamati sia dalla Giunta delle elezioni del Consiglio regionale della Lombardia e sia dal prefetto. Infine, Mario Mantovani ha fatto il suo dovere e il 4 luglio scorso ha scelto la carica di Consigliere regionale.
Non ha presentato, però, l’atto di dimissioni da Sindaco di Arconate ed è quindi rimasto Sindaco in attesa che il consiglio Comunale di Arconate facesse la presa d’atto formale della sua scelta e il Comune si preparasse alle nuove elezioni amministrative, che avverranno comunque nella primavera del 2014.
Il colpo di scena lo hanno fatto i consiglieri di maggioranza in Consiglio Comunale che lo scorso 4 agosto hanno votato contro la presa d’atto della decadenza di Mario Mantovani. Tutti i particolari e i vari passaggi li potete leggere sul verbale del consiglio comunale (albo/DATI/20130025C.PDF).
Cosa accade ora?
La Giunta delle elezioni del Consiglio regionale della Lombardia ha convocato Mario Mantovani per il 3 settembre ma ad essere sinceri lui ha già espletato tutti gli atti che la legge gli richiedeva ed è il Consiglio Comunale che deve risolvere la questione.
Forse Roberto Bruni, il presidente della Giunta delle elezioni del Consiglio regionale della Lombardia, chiederà a Mario Mantovani di dare le dimissioni da Sindaco per superare l’empasse e per non fargli subire l’onta di essere sollevato d’ufficio dalla carica per mano del Prefetto. D’altra parte non si capisce molto bene per quale motivo Mario Mantovani, dopo aver scelto di restare Consigliere Regionale, non abbia dato le dimissioni da sindaco.
Una motivazione può essere individuata nella regola dell’art. 51 del Tuel ( Testo Unico degli Enti locali) sulla durata del mandato del sindaco, del presidente della provincia e dei consigli che recita che “chi ha ricoperto per due mandati consecutivi la carica di sindaco e di presidente della provincia non è, allo scadere del secondo mandato, immediatamente rieleggibile alle medesime cariche” e che “è consentito un terzo mandato consecutivo se uno dei due mandati precedenti ha avuto durata inferiore a due anni, sei mesi e un giorno, per causa diversa dalle dimissioni volontarie.”
Mario Mantovani ha finito il mandato precedente con la sfiducia contemporanea dei consiglieri della sua maggioranza una quindicina di giorni prima dello scadere della metà del mandato, nel 2009. Grande Arconate aveva chiaramente detto di aver scelto quella strada perché voleva Mario Mantovani sindaco per la terza volta.
Anche se Mario Mantovani dà le dimissioni da sindaco di Arconate, però, in base alla legge non potrà comunque presentarsi come candidato sindaco per la quarta volta quindi il motivo delle dimissioni mancate rimangono un mistero, anche se forse solo fino al 3 settembre.
(Fonte e foto: legnanonews e arconate.org)
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