Ossona: impacchettate le auto per tirar giù le campane
Questa foto mostra il primo effetto di una delle strane storie amministrative di Ossona: la convenzione con il comando dei vigili fra Ossona e Casorezzo. Si tratta di una fotografia scattata la mattina del giorno in cui le campane sono state calate dal campanile.
Avevamo già parlato delle possibilità che quella convenzione creasse degli “strani casi ossonesi” per il modo in cui era stata scritta e portata avanti, ma sinceramente non mi aspettavo che l’effetto devastante fosse così immediato. L’articolo Il guaio della unione della polizia locale tra Ossona e Casorezzo è stato scritto a febbraio e parla degli effetti catastrofici ce la convnzione poteva avere.
Come potete notare, anche se l’automobile è all’interno del nastro rosso, non c’è un solo cartello di divieto (o consiglio) di sostare . Difatti l’automobile non è in divieto di sosta. Cosa è successo allora?E’ successo che nonostante fossero settimane che ogni autorizzazione fosse stata richiesta al Comune, compresa quella che diceva che era previsto il posizionamento di un camion con carrucola per ricevere le campane, nessuno aveva predisposto il piano di sicurezza per la regolamentazione del traffico in quella mattinata e nessuno in Comune ne sapeva nulla. Non ne sapevano nulla nemmeno i due corpi uniti della Polizia locale di Ossona e Casorezzo, comandante e vicecomandante compresi.
Sulla carta, la convenzione della polizia locale tra Ossona e Casorezzo dava 8 persone, fra cui un comandante e un vicecomandante, un impiegato e il messo comunale e nessuno ha avuto il tempo di sistemare dei cartelli che avvisassero di non sostare in piazza della Chiesa San Cristoforo, quel mercoledì.
Questo perché le 8 persone che dovrebbero comporre il corpo di polizia locale di Ossona e Casorezzo non ci sono, come era ampiamente prevedibile. La convenzione della Polizia locale fra Casorezzo e Ossona ha lasciato 9mila persone con un poliziotto solo, a turno, fra due o mezzo e il disastro del mercoledì delle campane è solo il primo di una lunga serie di problemi che aspettano Ossona e Casorezzo. C’è un altro particolare tutto ossonese, però: i cartelli avrebbero dovuto essere una semplice cortesia perché il sagrato e i parcheggi davanti alla Chiesa di San Cristoforo sono terreno privato ad uso pubblico e quindi o avvisava la parrocchia oppure i cartelli avrebbero dovuto trovarsi al di qua della linea di separazione fra la carreggiata stradale e il parcheggio, tra l’altro molto poco delineata e non segnalata.
Bisogna fare un’altro inciso. In quel giorno la strada che porta a Magenta era chiusa perché erano in atto i lavori per il cambio dei tubi della fognatura sotto viale Europa. Chi non era presente al momento del caos, che si è ripetuto varie volte, ogni mezz’ora circa, nella mattinata , cioè ogni volta che i due autobus della Movibus quello che vine da Milano e quello che arriva da Castano Primo si sono ritrovati nella piazza insieme alle macchine parcheggiate e al camion delle campane, all’altezza dell’incrocio con la via Roma, può immaginarlo chiudendo gli occhi. E’ stata una cosa pazzesca. Infatti fra le altre cose nessuno aveva avvisato la Movibus che avrebbe potuto, per quel giorno, spostare le fermate sul viale Europa e non far passare gli autobus da piazza San Cristoforo.
Comunque una fortuna c’è stata: se agli operai che dovevano tirar giù le campane non fosse venuto in mente, al mattino alle sei, di chiudere senza nessun preavviso la mia macchina all’interno di un bel recinto bianco e rosso, dopo essere e ritornata ad Ossona verso le nove non sarei passata in Comune a dire alla polizia locale che forse era il caso che qualcuno si recasse in piazza, perchè un gru stava tirando giù le campane e di lì a poco in piazza San Cristoforo sarebbero passati i due autobus della Movibus che si incrociano esattamente in quel punto tutte le mattine, ogni mezz’ora ora circa.
Solo questo caso ha permesso che due poliziotti della polizia locale, fra cui il comandante Perri, fossero in piazza a coordinare le operazione nel pieno dell’emergenza. Ora l’unica cosa che possiamo fare, fra Ossona e Casorezzo, è pregare insieme che non succeda nulla nei due paesi, perché se ci sarà una rapina, o qualche altra emergenza, dovremo aspettare l’intervento e l’aiuto da chissà dove.
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