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Il racconto dell’annuncio dell’ elezione di Papa Francesco. Un momento qualunque in famiglia, a cena, con la televisione accesa. Il momento documentato in uno dei tanti video youtube.
La serata e l’orario erano quelli giusti. La cena da preparare e i piatti da lavare, a televisione accesa e le persona di casa che si muovono da una parte all’altra per prepararsi. Non si sapeva ancora chi fosse il nuovo Papa, ma l’attesa non era particolarmente eccitante. Non come le altre volte. Davano tutti per scontato che fosse Scola oppure l’americano e l’attenzione non era altissima.
I piatti di minestra già in tavola, i ragazzi che arrivano a tavola un po’ a turno. E’ sera, sono grandi, non c’è più la tensione e la voglia di obbligarli a sedersi insieme a tavola. Non c’è neppure più la necessità impellente di controllare che mangino tutte le verdure. Stavo lì seduta con il piatto di passato di verdure davanti. Ad un certo punto alla Televisione inquadrano il vicario che comincia con lo storico annuncio.
Ah, ora dicono chi è il nuovo Papa. Guardiamo. Io sono lì, con il cucchiaio sospeso tra la bocca e il piatto, il figlio più grande alza gli occhi dal libro, la figlia si toglie uno dei due auricolari del telefonino, e il marito chiude il giornale che questa mattina non era riuscito a leggere.
“Habemus papam”
Un po’ di curiosità c’è, lo ammetto, ma questo è il quinto Papa che vedo nella mia vita. Per altri l’esperienza può essere nuova, per me, invece, comincia ad essere quasi abituale. So già che dopo questo annuncio la piazza solleverà un coro che finirà in un applauso.
Difatti si alza il coro degli ohhh e degli ahhh che riempie piazza San Pietro.
L’ attenzione di tutta la famiglia si accende completamente, anche la mia… Il cardinal Scola non si chiama Giorgio Mario, e neppure il vescovo americano porta questo nome. Ma chi hanno eletto?
Anche i cori della piazza non sono quelli soliti: gli “ahhhh” e gli “ohhhh” che si sollevano di solito all’annuncio del nome del nuovo Papa si sono trasformati in un potentissimo “ehhhhh?” di sorpresa.
Anche dalla televisione si capisce benissimo. Si sente la voce della giornalista che farfuglia parole un po’ senza senso quasi coperta dal rumore dei fogli che sta scartabellando mentre cerca fra i sui appunti quale cardinale si chiama Giorgio Mario. Non lo trova. Il nome non era nelle opzioni previste, ed era già stato scartato.
Intanto il vicario continua con il suo annuncio.
“…nomen Francisco…”
Si chiamerà Francesco. Un bel segno. Nessuno prima aveva mai pensato di assumere il nome del fraticello di Assisi. Non so chi sia questo Papa, ma tra l’esser sconosciuto e la scelta del nome direi che comincia molto bene. Appoggio il cucchiaio nel piatto.
“… Bergoglio…” la giornalista di Rai3 si riprende e, come vien fatto il cognome, riesce a trovare anche la biografia del nuovo Papa. E’ argentino di origine piemontesi, quindi il primo Papa non completamente europeo. Non è del tutto sconosciuto, ma ce lo eravamo dimenticato un po’ troppo alla svelta. Il mondo, si sa, corre veloce. E’ quel cardinale che durante l’elezione di Papa Benedetto XVI, vedendo un certo stallo, chiese ai suoi sostenitori di votare per Ratzinger. E’ carino. Uno che proprio non tiene nè alla gloria nè al cadreghino.
Sono soddisfatta dell’ elezione di Papa Francesco e riprendo il cucchiaio. Non so perchè, ma pensavo che fosse finito il collegamento, e tutto il resto.
Invece, appare il Papa e si mette a parlare. Chiede preghiere e poi si mette a dire il Padre nostro in mondo visione. Mi prende di sorpresa. Mollo il cucchiaio, mi alzo in piedi e comincio a pregare con lui, come quando ero in oratorio e il parroco iniziava con la preghiera all’improvviso, quasi a tradimento, mentre noi si stava chiacchierando. Mi sono sentita come una ragazzina colta in fallo.
Tutta la famiglia si mette a pregare davanti alla televisione. La cosa sembra decisamente strana. Un Padre nostro, un’ave Maria, e anche un Gloria. Forse non è così strano. Papa Francesco ha semplicemente colto l’occasione giusta. Erano tutti lì, li ha fatti pregare.
Papa Francesco oramai è nella mente di tutti. Io resto un po’ stupita con il mio piatto di passato di verdure, che è ancora lì che aspetta di essere finito. Lavo i piatti, poi esco e vado in sezione. E’ la mia routine. Però ora nell’anima ho una domanda, forse una speranza.
Questo Papa che sembra il parroco dell’oratorio di quando ero piccola riuscirà a cambiare le cose nell’animo delle persone? Forse si, se continua così.
Articolo aggiornato il 24/05/2020 00:59