A Zibido San Giacomo il party esclusivo dell’anno: 50 candeline per il Dottor Gigi Iocca nella location più innovativa!
È tutto pronto per l’evento più esclusivo di fine anno! Domani, 24 novembre, la palestra FitActive di Zibido San Giacomo
“‘Vegn in cà ca la mama l’ha fa el risòtt giald cont i perdè!” Questa era una delle frasi che si potevano sentir risuonare nei cortili dell’alto milanese e del resto della lombardia. Il risotto con zafferano e fegatini di pollo, i perdè, è una delle leccornie della cucina milanese. In milanese si possono chiamare anche figatei, ma “perdè” è il loro vero nome.
Si tratta delle interiora del pollo e della gallina: il fegato, che è la parte più nobile, il cuore e le altre interiora, ben pulite e lavate secondo un rituale preciso, riescono a dare al risotto un sapore molto particolare, unico, anche se l’ingrediente principale è molto povero.
Oggi dal macellaio troverete principalmente i fegatini, se volete preparare la ricetta tradizionale dovrete procurarvi due polli o una gallina grossa ed eseguire da soli il rito della pulitura.
Non è difficile, è solo una cosa che non siamo più abituati a fare, ma se pensate ai ricordi della vostra nonna, o a quelli della mamma, vedrete che vi accorgerete di saper preparare i perdè.
Pensiamo, però, prima a chi vuol cimentarsi con il suo primo risotto con zafferano e fegatini.
Gli ingredienti per 4 persone sono, 400 g di riso, 1 lt di brodo, 2 cipolle, 100 g di burro, una bustina di zafferano, 200 g di fegatini, 1 bicchiere di vino bianco secco, 100 g di parmigiano grattugiato, 1 rametto di timo, 1 rametto di rosmarino, 1 ciuffo di prezzemolo, 4-5 foglie di salvia, 2 o 3 foglie di alloro, 2 spicchi d’aglio, 2 cucchiai d’olio di oliva, sale e pepe.
Cominciate con la preparazione del brodo: potete essere veloci e scaldare un litro d’acqua in cui sciogliere due dadi di carne ( meglio se di pollo) oppure tradizionali. Se siete dei tradizionalisti, prendete due bei pezzi di pollo o gallina, preferibilmente il petto o anche tutto il pollo, se amate i lessi, e metteteli in una pentola con acqua fredda, con una gamba di sedano, una carota, un cipolla, una fesa d’aglio e una patata. Portate a bollore. Quando l’acqua bolle salatela e fate cuocere per almeno un’ora. Più tempo cuoce, più buono e ristretto sarà il brodo. Resta inteso che il brodo vi servirà per il risotto, ma il pollo lesso è ottimo come secondo.
Tritate finemente l’alloro, la salvia, il timo, l’aglio e il rosmarino e metteteli a soffriggere in una casseruola, con un po’ d’olio d’oliva extravergine e una noce di burro. Mescolate attentamente e dopo qualche minuto aggiungete i perdè tagliati a pezzettini fini. Lasciate insaporire una decina di minuti mescolando sempre, a fuoco basso, senza lasciarli asciugare del tutto. Devono rimanere un po’ morbidi.
Tritate , poi , la cipolla e fatela soffriggere in un po’ di burro in una pentola alta, quella cui poi aggiungerete il riso. Prima che la cipolla cominci a diventare scura, aggiungete il riso e mescolate bene per una decina di minuti, bagnate il riso con il vino bianco. mescolate facendolo assorbire bene.
A questo punto le scuole di pensiero sul risotto giallo si dividono in due: c’è chi vi dirà di aggiungere il brodo un mestolo alla volta facendolo assorbire piano piano, e chi vi dirà di aggiungere il brodo tutto in una volta mescolando energicamente, e poi lasciar cuocere fino a che non si assorbe.
Fate come vi sentite; secondo me, la cosa importante è che, alla fine della cottura, il riso sia all’onda.
Quando il riso è cotto spegnete il fuoco, sciogliete lo zafferano in un quarto di bicchiere di brodo caldo mescolando velocemente con un cucchiaino, e aggiungetelo al riso: aggiungete anche il burro a pezzetti e il parmigiano. Lasciate riposare, cioè mantecare, qualche minuto, poi versatelo in un piatto da portata o in un zuppiera.
Anche su questo punto potete scegliere fra due versioni: Se versate il riso nel piatto da portata, scavate un buco nel centro del risotto e versatevi i fegatini con la loro puccina. L’effetto in tavola sarà bellissimo.
Se invece scegliete la zuppiera, mettete i fegatini in cima al risotto e poi bagnatelo con la puccina facendo in modo che si sparga dappertutto senza però muovere il riso con delle mescolature. La zuppiera terrà il caldo il risotto e farà amalgamare benissimo i sapori.
Con il risotto con zafferano e fegatini vi consiglio un vino bianco da scegliere fra diversi vini d.o.c. come il Lugana, il Soave oppure il Verdicchio o il Riesling, ma se amate la tradizione sopra ogni cosa, però, potete cercare un vino particolare, l’i.g.t. Damatrà, un vino bianco fermo e secco prodotto in provincia di Milano, a San Colombano al Lambro, dall’azienda vinicola Bossi.
Di certo la combinazione fra risotto con zafferano e fegatini e vino bianco di Milano, non potrà fare altro che rallegrare l’anima, come se ascoltasse della musica. (Fonte foto: panciapiena.com su flickr.com)
Articolo aggiornato il 26/06/2022 09:25