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Siamo nel pieno dell’ “effetto Festival di Sanremo”: si tratta del fortissimo effetto che il Festival di Sanremo ha sulla politica e sulla cultura senza però coinvolgere le canzoni e la musica.
La polemica ha più successo e più audience della musica, si sa, e le novità sul festival della canzone italiana hanno avuto più visibilità e pubblicità tramite l’intesa circolazione dell’ immagine che vi mostriamo, che ha avuto migliaia e migliaia di condivisioni su facebook. L’immagine ricorda che a Luciana Litizzetto sono stati dati, per 3 giorni di lavoro,300mila euro, mentre il “povero Barak Obama, presidente degli Stati Uniti e considerato l’uomo più potente del mondo, guadagna dalla sua carica solo 295mila euro all’anno.
Ci si immaginava che dopo una tale pubblicità nessuno avrebbe guardato il Festival di Sanremo. Invece, l’audience c’è stata: probabilmente gli italiani hanno pensato che, visto che ci costa così tanto, tanto vale godersi Luciana Litizzetto.
A Maurizio Crozza, invece, è andata peggio. Il suo intervento al Festival di Sanremo non ha avuto lo stesso cachet della Litizzetto e, per giunta, è anche stato sottoposto all’effetto Grillo e dell’antipolitica con una contestazione da parte degli spettatori del Festival di Sanremo.
Quando è salito sul palco imitando Silvio Berlsuconi , prima di mettersi a cantare cantare ‘Formidable’ , un voce femminile dal pubblico ha urlato un “va a casa” che non ha avuto nessun bisogno dell’amplificazione dei microfoni per essere sentito chiaramente in tutte le televisioni italiane. Non si è capito, però, se la signora ce l’aveva con Crozza, o se, più probabilmente se aveva identificato troppo strettamente Crozza con Berlusconi e si era dimenticata che era un anno che al governo c’era Monti con il pd e il pdl che lo sostenevano.
Poi, al momento del monologo di passaggio dal personaggio di Berlusconi all’imitazione di Bersani, c’è stata la contestazione alla Grillo e dell’ antipolitica nei confronti del buon Maurizio Crozza. Una contestazione piuttosto confusa, interrotta da una parte con fischi e dall’altra con applausi, al punto che si è avuta la sensazione che nel parterre dell’Ariston, sarebbe finita a pugni fra gli spettatori.
Le battute più al vetriolo della serata, però, sono state quelle che Maurizio Crozza ha dedicato a Pierluigi Bersani che è stato definito come un monaco zen seduto sulla riva del fiume che attende il passaggio del cadavere del suo nemico, solo che è così sfigato che, invece del cadavere del nemico, passa l’onda di piena che lo travolge. La sfiga di Bersani poi è stata sottolineata facendo notare che siccome il Papa si dimetterà il 28 febbraio, quindi se Bersani vincerà le elezioni sui giornali sarà comunque la seconda notizia. Anche se, in realtà, questo varrà per chiunque vinca le elezioni.
Nel seguito del suo monologo Crozza ha avuto battutine e frecciate per tutti ma la più divertente è la definizione della “società civile” a sostegno di Monti che si presenta alle elezioni come “l’alta società civile gold” formata dagli esponenti delle grandi famiglie dal doppio cognome. Insomma, delle canzoni del festival di sanremo 2013 non sapremo molto, ma l’intervento di Maurizio Crozza, e il cachet di Luciana Litizzetto rimarranno nella storia della canzone italiana. (Fonti e foto: facebook.com e youtube.com)
Articolo aggiornato il 26/06/2022 11:16