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Una serie di reperti archeologici celtici risalenti al periodo dell’impero romano, circa il 100 d.C., sono stati ritrovati nel 1957 ad Ossona, in una tomba di cremazione venuta alla luce durante gli scavi per la costruzione di una villetta in via Marconi all’altezza della Cascina Francesca. Il corredo funebre è composto da alcune ciotole e piatti di terracotta, da una lama di coltello lungo, forse un pugnale, con il manico in osso, fissato con dei chiodini e un lungo chiodo o stile.
Se ne parlerà venerdì 11 gennaio presso l’Auditorium di Ossona,in via Dante, alle 20,45, con una relazione fatta dalla prof. Elena Malabarba e con la partecipazione dei testimoni del ritrovamento di questi importanti reperti archeologici del nostro paese, Angelo Fusè e Fausto Savio. Di questa sepoltura e di altri tre ritrovamenti avvenuti nei primi anni del novecento sulla strada per Casorezzo, poco dopo la Cappella del Lazzaretto, durante i lavori di costruzione dei canali secondari del Villoresi, e sulla strada per Magenta, non si può dire tantissimo. Fu una vera fortuna recuperare questi oggetti, che sono ora esposti nel museo di Legnano, ma che speriamo di poter ospitare qualche volta ad Ossona.
La parte più interessante e che ci permette di conoscere meglio i nostri antenati ossonesi è sicuramente il ritrovamento della sepoltura che ha circa 2000 anni. Di quel periodo, oggi sappiamo molto più di quello che si crede. Sappiamo che le popolazioni celte hanno fondato quasi tutti i nostri paesi in accordo con le popolazioni liguri che li abitavano forse già da prima dell’arrivo degli indoeuropei.
Ad esempio, sappiamo che alcune volte le sepolture isolate, come potrebbe essere quella ossonese, erano destinate ai druidi, cioè le autorità religiose dei popoli celti. Le ceneri del corpo del druido erano raccolte in anfore di terracotta,e poste in alcune camere foderate e coperte con da grandi pietre piatte. Intorno alla sepoltura erano costruiti larghi circoli di grosse pietre, oggi chiamati cromlech. Alcune altre pietre erano poste fuori dal circolo, in determinate posizioni. Questi cromlech avevano la funzione di calendario sacro; segnavano le levate e i tramonti di stelle particolari, come Sirio, e aiutavano i saggi dei nostri antenati a comprendere in quale periodo dell’anno ci si trovava.
Quando un druido, che poteva anche essere un guerriero, moria, era sepolto con un suo corredo funebre, che comprendeva sempre almeno una spada o un pugnale o i suoi attrezzi di lavoro, piegati, in modo che nessuno, dopo il defunto, potesse usarli. Nella tomba di Ossona, come potete vedere dalla foto, il coltello e lo stiletto sono stati piegati, proprio nel modo in cui ci si poteva aspettare in un reperto archeologico di questo tipo. (Fonte foto: comunediossona.it)
Articolo aggiornato il 13/08/2021 17:49