Inveruno, Carapelli – Bertolli: gli spagnoli chiuderanno lo stabilimento?
La Carapelli – Bertolli di Inveruno, conosciuta in zona anche come la ex Unilever , a metà novembre aveva dato la notizia che avrebbe messo in mobilità una dozzina di operai degli stabilimenti di Inveruno, nonostante avesse appena ampliato i capannoni.
L’ azienda appartiene per il 22% alla Deoleo, un colosso spagnolo per la produzione di olio d’oliva che ha la proprietà di tre grandi marche di Olio di oliva, cioè la Sasso, la Carapelli e la Bertolli ; l’alta percentuale di quote societarie fa in modo che le decisioni importanti della Carapelli – Bertolli siano praticamente prese dal Consiglio di Amministrazione della Deoleo.
Il timore degli operai è che l’azienda piano piano chiuda la produzione in Italia per trasferire tutto in Spagna e si lamentano del fatto che, da quando gli spagnoli hanno preso il controllo dell’azienda, non vi sia stato un piano di crescita industriale, e i grandi marchi che una volta erano sinonimo di altissima qualità italiana ora vivacchino sulla vecchia reputazione, ma in realtà siano battuti sul mercato da altri marchi che sono ancora di proprietà e produzione italiana.
Il bilancio della Deoleo mostrerebbe grandi costi mensili di trasporto dell’olio di oliva spagnolo, già imbottigliato, portato ad Inveruno e in Lombardia. Lo stabilimento di Inveruno sarebbe quindi trasformato in un mero magazzino e si teme che i capannoni nuovi, costruiti con lo scopo di incrementare la produzione, siano trasformati in una logistica. Non sarebbe la prima volta che un’azienda ne compra un’ altra che fa lo stesso prodotto in concorrenza per poterla chiudere e acquisirne il mercato. Alcuni degli operai hanno manifestato contro la mobilità con un corteo lo scorso 4 dicembre; ora si aspetta di conoscere concretamente le intenzioni della proprietà della Bertolli – Carapelli. (Fonte: il giorno.it; Foto: Timothy Valentine su flickr.com)
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