Casorezzo: Marta Bertani dà le dimissioni
L’annuncio delle dimissioni di Marta Bertani, capogruppo del PD in Consiglio Comunale a Casorezzo, è stata annunciata dai giornali come conseguenza diretta da quanto scritto su Cronaca Ossona nell’articolo sulla tangenziale di Casorezzo.
Le dimissioni, però, non riguardano il consiglio comunale, e la funzione di capogruppo di coalizione, come invece si poteva pensare dall’articolo, bensì il direttivo del PD.
Nell’articolo apparso su Settegiorni, Marta Bertani dichiara di essere stata indicata come capogruppo consigliare della coalizione stessa dal PD stesso, ma ben pochi erano al corrente del fatto che fosse parte dell’organo amministrativo e politico della sezione del PD del paese.
Quando una coalizione sceglie di avere un solo capogruppo in consiglio comunale, invece di avere diversi capogruppo, che rappresentano le posizioni e le scelte politiche di ogni partito aderente alla coalizione stessa, la persona scelta non ha mai la tessera di partito. E’ generalmente un’indipendente.
In questo caso siamo di fronte ad una incompatibilità, perchè Marta Bertani era nel direttivo del PD .
In ogni caso, il consigliere Marta Bertani ha deciso di risolvere questa sua incompatibilità con le dimissioni da capogruppo consigliare, che sono attese a giorni, e probabilmente la maggioranza stessa questa volta sceglierà di risolvere il conflitto invitando ogni partito che la compone a formare il suo gruppo, il quale nominerà in piena autonomia il suo capogruppo.
In ogni caso, indagando sui temi delle incompatibilità a Casorezzo, abbiamo scoperto che ce ne sono altre che potrebbero dover essere risolte. In questo caso, la questione però non riguarda solo Casorezzo, ma anche Ossona e altri paesi del circondario.
Ad esempio, lo scorso 31 maggio 2011, è stato rifatto dalla diocesi di Milano lo statuto dei Consigli Pastorali Parrocchiali, e come è documentato in questo documento word scaricabile dal sito internet della diocesi di Milano, i consiglieri comunali e chi si occupa di politica non possono contemporaneamente far parte del Consiglio Pastorale.
Il capitolo 2.3 dei regolamenti per i Consigli Pastorali determina i requisiti dei consiglieri e dice, infatti: “Si considerano incompatibili con l’ufficio di consigliere (pastorale) le seguenti cariche politiche e amministrative: la guida di una formazione politica; l’essere parlamentare europeo o nazionale; il rivestire l’incarico di consigliere regionale o consigliere provinciale; l’essere assessore o sindaco.
È inoltre incompatibile con la carica di membro di un consiglio parrocchiale o di comunità pastorale la carica di consigliere comunale, se relativa al comune della parrocchia o a uno dei comuni facenti parte della comunità pastorale.” Il parroco è garante che non vi siano consiglieri incompatibili in consiglio pastorale.
Chissà, se portare a conoscenza di tutti questi regolamenti di buon senso, aiuterà le persone, specialmente i consiglieri comunali del PD e i loro capogruppo, a rispettarli e a comportarsi come il senso civico richiede. (Fonte foto: Settegiorni)
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