Puntualizzazioni su Cuggiono, incontro su legalità, territorio e mafia
Io penso che chi si propone di fare “cronaca” (questo il titolo del “foglio” ossonese su cui stiamo provando a confrontarci) deve avere come primo obiettivo di raccontare, pari pari, quanto ha sentito circa l’incontro su legalità, territorio, mafia a Cuggiono.
Ma per fare “resoconto” del sentito, deve averlo capito (io uso dire penetrato) avendo confidenza con il linguaggio che nel caso del procuratore della Repubblica (ovviamente a parte la capacità innata di trasmettere un discorso sensato) sarà incorniciato inevitabilmente in una, si dice, “micro-lingua”. Nel caso in esame, per quanto divulgativo possa essere il messaggio, il procuratore, pur semplificando, incapperà in teminologia di mestiere che sapranno di diritto criminale e quant’altri sussidi alla sua quotidiana attività processuale (di condanna o di prevenzione) e parlerà disinvoltamente di quanti strumenti tecnici egli si serve o supporti di personale.
Spiegabile dunque il sorvolo sbrigativo di Giux quando, insoddisfatto, trova lacunosa l’esposizione per aver detto “cose scontate” e addirittura “omissis” che se tali, mi perdoni Giux, non possono essere “significativi”. E questo perché, chi ha un minimo bagaglio giuridico, sa che il “silenzio non significa né si né no”!
E risulta ovvio che invece l’ex maresciallo “siciliano tutto d’un pezzo” (in Sicilia… tutto d’un pezzo non è che sia gradevole sentirselo dire!) abbia potuto, ascoltato con soddisfazione, raccontare del confino fascista che poi risultava tutt’altra cosa… efficacissima perché si veniva confinati nelle piccole isole. E dunque se, nei decenni scorsi, si fosse applicata quella “vituperata legge fascista” probabilmente ora non dovremmo discutere anche nell’incontro di Cuggiono di legalità per infiltrazione di mafia nell territorio.
Ma non è così perché il problema, prima di essere un fatto politico e sociale è una “deriva” culturale che investe in particolare il Nord: Il Nord che la sua “opulenza” l’ha costruita su scelte populistiche di piccolo cabotaggio culturale: basta riandare fino a 30 fa quando la gran parte della popolazione giovanile anche “medio borghese” veniva orientata e fermata alla scuola professionale.
Se oggi, taluni partiti che sono nati senza un “bakground” ideologico, cominciano a contare tra le loro fila qualche “testa d’uovo” di ciò devono ringraziare le migrazioni di cervelli che soprattutto dagli anni ’60 hanno lasciato il sud del Paese. E dico Paese perché se non ci fosse stato il Sud depredato a favore del Nord (leggi soprattutto Piemonte) non sarebbero state organizzate “mafie” che vedi caso, in forma rurale, nascono al cadere dell’ordine borbonico, quando i grandi possidenti, ivi compresi monasteri e chiese, si trovano scoperti e abbandonati dal nuovo Stato.
Che c’entra la lega Nord e peggio il berlusconismo in tutto questo? Intanto il vuoto culturale di queste entità “politiche” è evidente anche in difetto di “iniziativa” negli incontri di cui sopra: Cuggiono, Vittuone, Magenta… si interrogano su legalità, territorio e mafia, ma vedi caso i partiti che hanno le mani in pasta… non accettano il confronto forse perché non è poi così sicuro che i tentatori siano gli invasori ma gli invasi. Chi è stato trovato con le mani nella marmellata? È storia di questi giorni.
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Caro castellese, ho letto con stupore il tuo articolo. Sono davvero stupita che, considerata la tua cultura, tu non ti sia accorto di essere stato ad incontri di tipo elettorale organizzati dal P fatti appositamente per far passare dei messaggi elettorali.
Sono stupita anche di più del tuo giudizio delle lega nord, che non conosci per nulla, e lo si evince molto bene da ciò che scrivi, e che classifichi come partito senza storia quando sappiamo bene , tu ed io, che abbiamo avuto una bella discussione in cui ti ho mostrato la fortissima e variegata componente culturale che è sempre stata, sin dall’inizio, negli anni 90 alla base del pensiero leghista.
Cosa c’entra la lega nord con la mafia la camorra e l’ndrangheta? Nulla, e grazie al cielo, e continuerà così, proprio grazie alla fortissima coscienza civile e il grande senso della legalità che contraddistingue gli appartenerti alla lega Nord.
Con le mani nella marmellata hanno trovato tutti, pd e pdl, ma non i leghisti che si sono invece contraddistinti per i NO forti , detti al sistema mafioso prima ancora di sapere che si trovavano davanti a delinquenti mafiosi.
Dei No detti per principio e per onestà, che hanno quindi un valore doppio, perchè è facile dire no al male conclamato, ma è molto difficile resistere a quelle che in un primo momento sembrano solo tentazioni. Eppure i giovani leghisti, appartenenti a quel Movimento che tu definisci senza cultura, sono stati in grado di dare una gran lezione di civiltà a tutti quei politici meridionali che da anni preferiscono la convivenza con le mafie per la fifa di correre rischi personali.
mi sembra di non essere stata del tutto sincera nel non dire che castellese non ha partecipato all'incontro di Cuggiono. C'eravamo solo io, e giux…
Però mi apsettavo che lo dicesse Castellese stesso. Cosa che invece non ha fatto.
io non provo mai rancore per nessuno…