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Stava passeggiando, forse facendo jogging, quando dei sacchi buttati a casaccio fra le sterpaglie che crescono di fianco alle corsie dell’ autostrada hanno attirato la sua attenzione. La curiosità ha vinto sulla prudenza e Francesco è andato a vedere cosa ci fosse dentro.
Invece di trovarci la solita “ruera” del solito incivile che sembra non conoscere l’esistenza dei centri ecologici, ci ha trovato tanti buoni postali nominativi, per un valore finale di circa 500mila euro. Francesco ( sappiamo ancora il suo cognome, a Ossona le voci circolano velocemente, ma preferiamo lasciarlo nell’anonimato ) ha raccolto i sacchi ed è andato a consegnarli alla polizia locale di Ossona, in piazza Litta.
Il racconto ci arriva da Graziano Masperi, di cittaoggiweb, che scrive anche come sia stato immediatamente scoperto che il malloppo era il frutto di una rapina. effettuata circa un mese fa, in un ufficio postale di Cerro Maggiore. Essendo i buoni nominativi, i rapinatori non avrebbero mai potuto trasformarli in denaro contante e così se ne sono liberati. Francesco è stato davvero bravo, sia nell’essersi lasciato insospettire dai sacchi sia nella sua celere segnalazione. I rapinatori invece sono stati molto poco furbi, perchè buttando i sacchi a lato dell’autostrada nel comune di Ossona, hanno dato delle indicazioni sulla loro provenienza e sulla loro direzione.
Difatti, se la rapina è avvenuta a Cerro Maggiore e ammettendo che siano sfuggiti ai controlli iniziati immediatamente dopo, e che siano riusciti a prendere l’autostrada a Legnano, potevano arrivare ad Ossona solo dirigendosi prima verso Milano e poi tornando indietro a prendere l’ autostrada Milano Torino. Prima di liberarsi del riconoscibilissimo e ingombrante maltolto hanno corso il rischio di farsi riconoscere in ben tre caselli autostradali, che sono spesso presidiati dalle forze dell’ordine.
Se invece, dopo la rapina, non hanno preso l’ autostrada ma si sono diretti verso Ossona per mezzo delle strade provinciali, per andare a liberarsi dai sacchi nel nostro territorio, dovrebbero aver preso l’autostrada a Marcallo, dirigendosi verso Milano o ad Arluno dirigendosi verso Torino. In ambedue le entrate dell’autostrada ci sono le telecamere che riprendono le targhe delle poche automobili in transito.
Chi conosce il territorio di Ossona sa che ai lati dell’autostrada ci sono solo piste ciclabili e la Tav, ed quindi difficile che i rapinatori siano riusciti a raggiungere il luogo dell’abbandono in auto passando all’esterno dell’autostrada, per poi sparire senza essere notati da nessuno. Chissà, tutto è possibile, ma, secondo me, questi rapinatori li trovano presto e non tanto lontano dal nostro paese. (fonte: cittaoggiweb.it)
Articolo aggiornato il 16/08/2023 20:59
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Francesco non faceva Jogging. Si è saputo infatti che il rtrovatore dei sacchi è stato Francesco Zanaboni, consigliere comunale euno degli ultimi imprenditori agricoli rimasti in paese. Il ritrovamento è avvenuto mentre arava uno dei suoi campi a lato dell'autostrada.